27/11/2017: Catanzaro – Torna l’acqua nelle scuole, domani tutti sui bianchi 27/11/2017: Catanzaro ricorda il dottor Zimatore, padre nobile dell’ospedale Pugliese 27/11/2017: Trenta, chiude ufficio postale per lavori infrastrutturale 27/11/2017: “Racconti e desideri storie di sogni e realtà”: dalle parole alle emozioni 27/11/2017: Racconti e desideri storie di sogni e realtà”: dalle parole alle emozioni 27/11/2017: Cosenza – Inaugurati i Mercatini di Natale in piazza Bilotti 27/11/2017: Reggio Calabria – Guarneri con le “Maschere” fa rivivere la magia di Pirandello
Redazionale


di Donatella Contartese
26/07/2010 - “Perché Fuggire dalla Calabria” di Nicola G. Grillo
Un esercito di Gomorra
Nelle strade del Sud, dai vicoli di Napoli ai campi arati della Calabria: un
esercito di Gomorra. Fanno rumore ed alzano la voce i tanti altri Saviano del
nostro Sud Italia. Usano le parole, le uniche armi rimaste loro, dopo che
costretti ad abbandonare la propria terra per non voler sottostare alle leggi
della malavita, hanno le mani legate.
Denunciano come possono, per dimostrare a Roberto Saviano che in questa lotta
non è solo, per dare ragione della propria onestà e per rispondere a quanti li
accusano che andare via è sinonimo di rinuncia. Denunciano con i mezzi che
hanno e, chi può, scrive un libro.
Questo “Perché Fuggire dalla Calabria” edito Geva Emozioni, testo di uno dei
tanti calabresi emigrati a Roma, è denuncia, è sgomento, è amarezza, è rabbia e
sconforto. E’ la storia di una parte del Sud, la storia di una società malata,
devastata e spesso sconfitta, di un cancro mai estirpato nonostante gli
innumerevoli tentativi di cambiamento ed innovazione di alcuni dei suoi figli
migliori. E’ senza peli sulla lingua e senza giri di parole, tipico di chi sa
di avere la coscienza limpida e nessuna polvere da nascondere sotto il tappeto.
E’ la storia di un uomo, Domenico, e del suo scontro, duro, crudo ma
tremendamente reale, con la propria realtà, quella vissuta da sempre, e le sue
regole. Regole fatte di omertà, richieste, autorizzazioni e confini molto
labili con quella che dovrebbe essere la legalità. Regole alle quali la sua
onestà gli impone di non piegarsi. Costretto quindi ad emigrare perchè “non
gradito” e “non funzionale” ai loro interessi.
Un testo di denuncia, uno dei tanti del dopo-Gomorra, che fa rumore e fa
sentire anche la propria voce. Una voce che accresce la propria forza ogni
giorno di più, nonostante intimidazioni e minacce, grazie soprattutto al
coraggio di chi nell’onestà prova, a fatica, a crederci ancora.
Ultimi articoli pubblicati
Rubriche