

di Marino Costruzioni
19/06/2008 -
IMPRESA MARINO GIUSEPPE
"N E M O"
Descrizione della filiera produttiva
La proposta progettuale riguarda lo sviluppo di metodologie innovative a supporto delle attività di archeologia subacquea, in grado, da una parte, di rispondere efficacemente ai fabbisogni di innovazione di questa disciplina e, d’altra parte, di promuovere un’attività produttiva imprenditoriale che coniughi la gestione del patrimonio subacqueo e le politiche di promozione del territorio della regione.
Sintetizzando le caratteristiche delle tecnologie oggetto della ricerca che si propone potremmo dire che, una volta individuato un percorso metodologico nell’affrontare il processo che va dal ritrovamento di un reperto in ambiente subacqueo (imbarcazioni, merci trasportate, anfore, pezzi lignei e/o metallici, preziosi, etc.), ci si pone l’obiettivo di supportare alcune fasi della metodologia con specifici strumenti e tecnologie innovative che hanno in se le potenzialità per:
• tracciare le modalità operative di intervento e pervenire ai conseguenti risultati impattando sui tempi e sui costi;
• avere implicazione dirette in diversi settori in cui le tecnologie proposte potrebbero esprimere tutte le potenzialità (diversificazione dei mercati potenziali);
• realizzare concretamente il concetto di filiera grazie alle metodiche di integrazione tecnologico/funzionale delle soluzioni proposte;
• permettere un approccio quantitativo scientifico in ambiti ancora affrontati in modo empirico;
• ottimizzare la definizione e la metodologia dei programmi di intervento sui siti sommersi, ai fini della tutela e della ricerca: valutazione d’impatto e del rischio archeologico.
Da quanto detto è quindi necessario delineare un percorso scientificamente accettato sulle cui fasi costituenti si formuleranno le ipotesi di ricerca industriale che sfoceranno in dimostratori utili alla verifica in situ delle teorie formulate per la realizzazione degli strumenti stessi.
Sotto il profilo della conservazione del patrimonio culturale, in generale, questo processo è legato alla tipologia e rilevanza dei fenomeni che comportano rischio di perdita e degrado. Per quanto riguarda il patrimonio sommerso, i fenomeni di rilevanza per la conservazione sono, in misura pressoché totale, ascrivibili all’interazione uomo-bene piuttosto che all’interazione ambiente-bene.
Si osservi infatti quanto segue:
• la sopravvivenza per secoli nella sua sede di giacenza di un bene sommerso ne caratterizza la capacità di resistenza all’ambiente marino, anche in presenza di sostanze inquinanti (che tendono a diffondersi negli strati superficiali) e di deriva termica (la cui entità non preoccupa sotto il profilo della conservazione dei reperti);
• la sottrazione di reperti da parte di subacquei amatoriali e il danneggiamento e prelievo da parte delle attività di pesca a strascico costituiscono esempi di danneggiamento globale del patrimonio di importanza molto maggiore rispetto a qualsiasi degrado delle acque profonde finora osservato.
Per prevenire i fenomeni di degrado per interazione uomo-bene è necessario anticipare il più possibile la conoscenza in merito alla dislocazione dei beni, il cui censimento costituisce, di per sé, ostacolo alla circolazione non controllata e illecita.
Da questo deriva l’enfasi che si intende darenel progetto allo sviluppo di attività di ricognizione del patrimonio sommerso in modo da abilitare la messa in opera, da parte delle autorità competenti, di iniziative di sorveglianza, controllo e sensibilizzazione.
Il secondo elemento qualificante riguarda il profilo del controllo e della conoscenza, dove vi è la necessità di collegare il patrimonio subacqueo alla matrice storica e culturale della Calabria, adottando tecniche e metodi innovativi per caratterizzare la rappresentazione dei beni censiti in termini dei contenuti storici e culturali da essi espressi. Da questo segue la centralità della relazione terra-mare.
Tale relazione deve essere gestita su due livelli:
• sul livello dei fenomeni storici e culturali, in quanto questi abbracciano, in generale, tutti i contesti della vita umana e un percorso interpretativo dei reperti potrà interessare contemporaneamente reperti localizzati sia su terra sia nel mare; nello studio come nella espressione dei beni sarà fondamentale correlare opportunamente i reperti sommersi con il patrimonio emerso; questo implica la capacità tecnologica di accesso alle informazioni nei sistemi informativi di catalogo esistenti;
• al livello del singolo sito, in quanto esistono molte tipologie di insediamento che sono oggetto di studio dell’archeologia subacquea per le quali non esiste soluzione di continuità tra parte emersa e sommersa (esempi: porti, approdi, cave, peschiere, ville marittime).
In questo contesto, la presente proposta riguarda lo studio di modelli, procedure, strumenti e tecnologie innovative per l’identificazione, il recupero, la rappresentazione, la conservazione, il restauro e la valorizzazione e fruizione dei beni culturali sommersi.
Si riconoscono:
• le cinque aree del modello di riferimento dato; l’area relativa alla conoscenza del patrimonio costituisce elemento di coesione generale;
• le tecnologie e gli strumenti che operano come fattori produttivi nell’ambito delle singole aree; le tecnologie di gestione della conoscenza, per quanto appena detto, interoperano con tutte le altre;
• gli obiettivi realizzativi i quali devono introdurre, in modo armonico, innovazione nelle cinque aree del modello a copertura dei fabbisogni precedentemente espressi; per questo motivo sono fatti corrispondere, nella figura, alle tecnologie; si noti che un ulteriore obiettivo realizzativo
— 0R7 — è dedicato alla sperimentazione integrata dei sistemi sviluppati.
Le principali componenti conoscitive che caratterizzano il dominio applicativo sono:
• il repertorio dei beni subacquei, ognuno caratterizzato in base alla sua forma, sostanza, ai requisiti relativi alla sua tutela e alla sequenza di azioni operate per la sua conservazione;
• il territorio e la sua rappresentazione;
• l’ambiente subacqueo, la cui rappresentazione deve tener conto delle caratteristiche dei fondali, e di ogni altro elemento risulti necessario alla caratterizzazione ambientale dei siti;
• lo spazio storico, la cui rappresentazione implica l’utilizzo di un modello ontologico in grado, tra le altre cose, di correlare elementi spaziali con la dimensione temporale.
Tali componenti sono messe in relazione, in modo ricco e complesso nel sistema di knowledge management (0R5) che insieme agli altri moduli di supporto alle fasi di individuazione (ORi), alle fasi di pianificazione delle missioni di recupero (0R2), alle fasi di recupero ed inquadramento archeometrico (0R3) ed alla fase di accesso ai dati con sistemi e tecniche di realtà virtuale (0R4) alle fasi creazione di modelli di certificazione delle procedure applicative e modalità di validazione degli esiti (0R7) hanno il compito di raccordare in un ambito unitario tutte le informazioni, le tecnologie, gli attori e le competenze dell’archeologia subacquea.
Un importanza strategica riveste il sistema di realtà virtuale che interfaccia da un lato il sistema informativo, la strumentazione di misura e i sensori, e dall’altro interfaccia direttamente l’utenza. La ricerca nel campo dei sistemi di realtà virtuale riveste pertanto sempre una doppia valenza: tecnica, relativamente all’interfacciamento verso i sistemi e le sorgenti di dati che forniscono le informazioni da visualizzare, e di rapporto verso l’utilizzatore, relativamente ad aspetti quali la compatibilità fisiologica, le modalità di interazione, la facilità d’uso e di accessibilità, ecc...
Attraverso l’uso degli elementi descritti dovrà essere possibile generare modelli e percorsi di valorizzazione del territorio che confrontino e interpretino il patrimonio censito con riferimento al suo contesto storico-culturale.
Caratteristiche e prestazioni
Lo studio di modelli, procedure, strumenti e tecnologie innovative previsti nell’ambito di NEMO ha principalmente lo scopo di fornire:
• a utenti finali(studiosi, studenti, visitatori)
- tracciati storico-culturali per la interpretazione del patrimonio sommerso, nonché servizi di front end basati sulla rappresentazione 3D e/o basati su sistemi di realtà virtuale;
• a utenti intermedi (a tutti i livelli)
- una serie di strumenti a supporto delle varie fasi del ciclo di vita di un reperto subacqueo, dalla individuazione, al rilievo, dal restauro, alla messa in sicurezza, nonché una serie di strumenti di analisi del patrimonio informativo che nelle varie fasi viene prodotto e patrimonializzato con lo scopo di erogare servizi di supporto alle decisioni.
L’attività svolta permetterà la messa a punto di un sistema in grado si supportare l’intero ciclo di vita di un reperto subacqueo, dalla sua individuazione alla sua fruizione da parte delle differenti classi di utenti (dalla comunità scientifica al pubblico), passando attraverso alcune fasi intermedie dedicate al rilievo subacqueo, il recupero, il restauro, la messa in sicurezza, individuando per ognuna di esse le tecnologie che meglio rispondono allo scopo, e prevedendo in tal senso la realizzazione di strumenti prototipali altamente innovativi quali lo scanner 3D subacqueo, la camera TUCHEB per il restauro in sicurezza con tecniche non invasive, il micro-scanner laser 3D per la rilevazione topografica delle cavità del reperto.
Il sistema prevede un insieme di componenti software che sia orizzontalmente che verticalmente supporteranno le varie fasi descritte, ed in associazione ad una base dati espressamente concepita, permetterà di gestire tutte le informazioni raccolte durante le attività di campo e/o da fonti storiche, fornendo al contempo supporto alle decisioni per la scelta della tipologia di indagine o approccio necessari al rinvenimento del sito, per la collocazione spazio-temporale del reperto individuato, per la produzione di materiale multimediale legata al reperto, per la definizione di percorsi storico-culturali che legano l’oggetto rinvenuto con altri reperti presenti sul territorio e ad esso fortemente legati (o perchè realizzati dallo stesso autore, o perché accomunati da un unico evento storico di rilievo, o perché appartenenti allo stesso periodo storico, etc...).
La realizzazione del software darà da un lato la possibilità ai soggetti proponenti di essere competitivi in un settore in grande espansiQne, e dall’altro alla pubblica amministrazione la possibilità di procedere alla ricerca di beni archeologici sommersi a costi più contenuti rispetto i quelli attualmente praticati, potendo sfruttare anche i potenti mezzi messi disposizione per la comunicazione e lo scambio di dati tra la cabina di regia ed i rilevamenti sul campo.
Il sistema sarà unico nel suo genere, permettendo di 4vere delle economie rilevanti sia nel campo delle ricerca dei beni archeologic sommersi, sia nella valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico subacqueo, consentendo la costruzione di itinerari di conoscenza (reali o virtuali), l’analisi costi benefici e il supporto alle decisioni.
Per quanto riguarda l’integrazione logistica, il sistema prevede l’adozione di un modello di fruizione delle viste storiche dedicato a fornire supporto ai visitatori di un’area di interesse storico culturale, agli studiosi ed operatori di sistema, ad utenti esterni attraverso la rete Internet. In riferimento al modello di fruizione, si intende far sì che l’interazione utente-sistema possa basarsi su formati multimediali differenti.
L’approccio legato agli standard, garantirà il massimo riutilizzo del sistema a beneficio di ulteriori estensioni, integrazioni o cooperazioni con altri soggetti esterni.
Nel corso della sperimentazione (0R6), verrà analizzato l’impatto dell’innovatività delle tecnologie utilizzate sia sulle singole fasi che sulla metodologia nel suo insieme. Tale impatto sarà valutato da diversi punti di vista: tempi, costi, operatività e ricchezza ed esaustività delle informazioni ottenibili con i nuovi strumenti.
I principali parametri che concorrono a determinare le prestazioni generali delle procedure sviluppate nell’0R6 sono:
• aumento della conoscenza con nuovi elementi e contenuti disponibili alla comunità scientifica;
• riduzione dei tempi di indagine in base alle nuove tecniche real time ed al supporto alle decisioni inserito;
• fluidità Real-Time di tutte le funzioni di visualizzazione e di monitor&control;
• efficacia della correlazione Real-Time dei segnali video live con i modelli sintetici;
• efficacia del sistema di pianificazione e degli algoritmi di simulazione e previsione;
• efficienza del collegamento real time terra mare durante le fasi di acquisizione e verso gli altri centri di ricerca remoti collegati a MESSIAH;
• accessibilità dei dati storicizzati.
Inoltre per la modalità di accesso ai dati live ed i relativi servizi alla comunità scientifica andranno valutati specifici indicatori definiti sulla base di:
• usabilità del servizio;
• accessibilità del servizio in generale;
• gradimento delle singole applicazioni;
• interesse verso i contenuti informativi proposti;
• livello di “valore aggiunto” delle informazioni percepito.
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