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Redazionale


di Maura Mollo
04/12/2007 - Un milione di euro per un portale. Troppo? Forse no. Il sito turiscalabria dopotutto ha dovuto recuperare gran parte dei contenuti del vecchio portale Calabria web, ereditandone l’importante aspetto di sito scarno e poco appetibile. Lavoro arduo di copia e incolla che però è stato reso possibile grazie all’impegno di ben quattro società, di cui la capofila è Alos (seguono la Acrobats, l’Estrocal e la Mercury). All’interno, vista la cifra erogata, lavorano ben otto redattori che si nascondono sotto parvenze dilettantistiche, vista l’incipiente tristezza dei contenuti e della grafica. Ma queste menti non sono abbandonate a loro stesse perché dipendono direttamente dall’Associazione Temporanea d’Imprese, nella figura romana del capo Alos, Pierluigi Aymerich. Un genio. (Lo ricordiamo per la sua presenza costante a festival d’arte e filosofia; come curatore dell’immagine online del ministro Melandri durante le ultime politiche; e come destinatario del conto corrente in qualità di mandatario elettorale proprio della Melandri.) Un uomo che è e rimane un fine intellettuale. Accanto a lui, i dirigenti regionali Perani e Anastasi, il cui ruolo però non è ancora ben chiaro.
Tornando al sito più costoso del mondo (persino Bill Gates rimarrebbe esterrefatto dal prezzo millantato), ci si aspetterebbe un portale oltre che fastoso anche doverosamente perfetto. Ma ahimè, non è bastato un milione di euro per evitare grossolani errori di percorsi. I vari link non corrispondono alle pagine aperte, e in più, per alcuni tragitti ci si affida ad altri siti (es. viamichelin). Ma sapremo aspettare perché di sicuro la perfezione si raggiungerà. Nel frattempo prendiamo atto della nascita del “?” telematico che sembra la concretizzazione migliore del pay off ideato da Aymerich e i suoi copy: “Calabria. Niente da dire.”
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