Arte d’oltre confine
Arte d’oltre confine
di Anna Foti

27/11/2007 - Oggi si parla oltremodo, e non sempre con la dovuta attenzione, di integrazione e multiculturalità. Il vero significato di queste risorse, tuttavia, non risiede nelle parole che tentano di spiegarne l’essenza ma in quelle autentiche emanazioni che testimoniano la capacità di accettare novità, cogliendone la specificità. Ecco che questa interpretazione diventa una potenzialità arricchente che scopre diversi canali per esprimersi e rendersi visibile. A Crotone, per l’esattezza a Isola di Capo Rizzuto, presso il centro di prima accoglienza per cittadini stranieri Sant’Anna, sono dei quadri ad avere accolto le sensazioni nascenti dal confronto con nuove realtà e dei pennelli colorati ad averle trasposte sulla tela. Si tratta di opere di pittura, in mostra fino al 23 novembre, presso la sala Margherita, e da sabato 24 fino a giovedì 6 dicembre presso Bastione Toledo a Crotone. Realizzate da persone straniere ospitate presso questo centro per migranti, fino a qualche tempo fa anche deputato a centro di Permanenza Temporanea (CPT) per cittadini stranieri in attesa di rimpatrio, le opere testimoniano che il pellegrinaggio non esclude soste in cui ci si possa sentire autenticamente accolti. Il più grande di tutta Europa con oltre 1000 posti, il centro di Sant’Anna oggi accoglie intorno alle 1300 persone straniere, richiedenti asilo politico o in attesa di essere identificate. A seguito della chiusura del Cpt, avvenuta alcuni mesi fa unitamene alle strutture di Brindisi e Ragusa a opera di Amato-Ferrero, rispettivamente ministro dell’Interno e della Solidarietà Sociale, dal centro di Sant’Anna non vengono più effettuati rimpatri forzati. Nel centro di identificazione e di prima accoglienza, dunque, sono nate queste opere raccolte nella collezione intitolata “Prove d’arte senza confini”, promossa dall’arcidiocesi Crotone- Santa Severina e patrocinata dalla Prefettura e dall’assessorato alla Cultura di Crotone. La mostra rimarrà esposta nella città calabrese ancora per alcune settimane. Una traccia viva, intarsiata di colori e di talenti, nutrita di fantasia e di sensibilità per raccontare che esistono esperienze di integrazione desiderose di essere condivise. Occhi abituati ad altri scenari, hanno regalato il loro tempo e la loro capacità di rivelazione ai nostri luoghi per poi ritrarli e lasciare un segno tangibile di un viaggio di cui spesso si conosce solo il punto di partenza: il paese di origine da cui è sempre faticoso il distacco.
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