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Redazionale


di Maura Mollo
23/11/2007 - L’articolo 21 della Costituzione italiana inizia così: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…”
Ma dopo sessant’anni, Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha deciso che tale fondamento della libertà può e dev’essere subdolamente eliminato.
Come? Con un disegno di legge ad hoc, passato in sordina, che colpisce il mezzo di propagazione di informazioni più usato: internet.
Questo agghiacciante disegno di legge prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. Inoltre obbliga a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile. Ogni giorno, centinaia di ragazzi aprono un blog per sfogarsi, per condividere emozioni, per dire al mondo “esisto anche io”. Levi vuole tappare loro la bocca.
Ma perché un disegno di legge contro l’innovazione della rete? Semplicemente per colpire chi come Beppe Grillo si avvale della rete per stanare le magagne dei nostri politici e renderle pubbliche.
L’ingenuità del sottosegretario e dei vari ministri che l’appoggiano (tutti) rasenta l’indecenza.
Personaggi come Grillo non avrebbero alcun problema ad affidarsi a server stranieri, anche pagando se necessario. Le vere vittime saranno quei milioni di ragazzi che si vedranno ancora una volta tagliati fuori da una società di falsi perbenisti che pur di restare incollati alla loro poltrona del potere, annienteranno fantasia e creatività delle giovani menti.
Al grido di giustizia, tutela, e salvaguardia, i nostri politici stanno nascondendo una crescente dittatura che porterà al revival di una mentalità medievale o nazista.
Almeno Hitler dichiarava apertamente di essere il fuhrer.
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