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Redazionale


di Elisabetta Viti
16/11/2007 - E’ in questo territorio intricato di malcontento, capacità di resistere, sollecitazioni e repressioni, che affonda le proprie radici la “questione meridionale” da cui ancora non siamo usciti e che sembra inscritta nel Dna del Meridione fino alle sue ultime generazioni.
Come emerge anche nella consapevolezza espressa dai giovani roglianesi della band “Zona Briganti” che da diversi anni portano in giro per il Mezzogiorno - Rogliano, Gerace, Irpino, Napoli - la musica popolare della loro tradizione, scegliendo di presentarsi al pubblico con un nome evocativo dell’antica battaglia dei vinti che non si sono mai rassegnati.
Mentore del gruppo (all’esordio “briganti ruglianisi”) è il celebre cantautore partenopeo Eugenio Bennato che li ha ufficialmente accolti nel progetto “Taranta Power” per la promozione di gruppi e musiche popolari del Sud d’Italia, dall’organizzazione di concerti ed eventi alla realizzazione di scuole e seminari. Da questo spirito è nata la fondazione dell’”Associazione di Musica Popolare Zona dei Briganti del Savuto” fortemente voluta da Francesca e Teresa De Miglio, Antonello Garofalo, Fabio Marasco, Andrea, Enrico, Francesco e Marco Vizza, Adolfo Salvino.
Alla base il coraggio di collegare l’attualità calabrese, artistica e civile, ad un mondo desueto, di sentimenti antichi e civili scorribande, che sopravvive solo nella capacità di memoria delle sue tradizioni.
Mandoloncello, mandola, lira, ciaramella, flauto, organetto, fisarmonica, tamburelli, chitarre battenti: gli strumenti dell’antica musica popolare rivivono nelle mani, voce e danze di questi nuovi briganti di Rogliano. Cantano un "Sud di civiltà e di migrazioni/ Sud di sogni e di emozioni/ Sud di mari e naviganti/ E di briganti / E a poco a poco la magia / Di quegli incanti / fino al Sud ritornerà".
Cantano un luogo dell’anima che si è perduto e che vuole tornare. Al passo inconfondibile della vecchia taranta.
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