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Redazionale


di Maura Mollo
16/11/2007 - Nella ridente cittadina di Reggio tornano le case chiuse! Si sa, nei momenti di crisi, l’uomo ha bisogno di sdrammatizzare e rilassarsi. Questo lo scoop dell’ultima ora. Ci sarebbe da chiedersi: dov’è lo scoop? Che la città ospitasse giovani straniere dedite al lavoro più antico, non è una novità per nessuno. Probabilmente nemmeno per le signore tradite che hanno denunciato il calo del budget familiare ai carabinieri, nascondendo dietro buchi economici l’orgoglio di donne messe da parte.
L’unica novità potrebbe essere rappresentata dalla struttura fissa (la casa) al posto dell’auto del cliente. Le avvenenti giovani infatti, accoglievano la distinta clientela in comode e “attrezzate” camere. Forse questa la causa dell’aumento dei prezzi per quei massaggi paradisiaci che facevano dimenticare il rispetto delle leggi. Due case, quella in viale Aldo Moro e quella a Pellaro, sono state “ripulite”. Le signorine costrette quanto prima all’espatrio; i clienti, imbarazzati e intimoriti, semplicemente rispediti a casa. Previo l’inevitabile interrogatorio dei carabinieri.
Reggio è un centro piccolo dove le voci si propagano come onde. E tra mogli, amici e parenti, il dito inquisitore farebbe rabbrividire anche il più audace degli avventori. Così giù scuse a occhi bassi e guance paonazze: "Ma no, ma sa, ma io…", "Passavo di qui per caso…", o tristi verità: "Sono stato costretto dalle circostanze. Lei non ha idea del dolore che ho alla mano…"
Ma in altri casi, di fronte ai fulmini delle consorti, l’atavico machismo ha preso il sopravvento.
"Appuntato scriva: è stata una mezz’ora di sesso da leoni". E al rossore è subentrato l’ego tronfio dell’eroe adrenalinico. (Ognuno si diverte come può).
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