Cultura on the road: usate gli appositi cassonetti!
Cultura on the road: usate gli appositi cassonetti!
di Katia Colica

16/11/2007 - “Oggi ho presentato alcuni abbozzi di idee che verranno approfonditi entro questo mese.” Così, il 19 settembre Marcello Veneziani ha presentato il cartellone di eventi culturali di Reggio Calabria che, a cadenza mensile, arrivano all’improvviso sulla città, come un ciclone intellettuale istantaneo. E già, perché il momentaneo e mal definito programma iniziale, non ha subito alcuna variazione dalla presentazione ufficiale avvenuta circa due mesi fa. Per saperne di più, giro per uffici, faccio telefonate ma… il programma che mi viene puntualmente prospettato rimane vago e confuso. A novembre 2007 ci sarà “Tra Mishima e Pasolini.” Ma solamente pochi giorni fa è stata resa nota la data: 23/11/2007 ore (pare) 19:00. Per il resto: Dicembre 2007 "Penne all'arrabbiata"; Gennaio 2008, "La musica di Zarathustra"; e via dicendo, mese per mese. D’accordo ma… i giorni dell’evento? Mistero. Dov’è la programmazione? Possibile che un maestro della statura di Veneziani non sappia che un manifesto è necessariamente corredato di date, oltre che di titoli?

Come può esserci una città della cultura e del turismo se il potenziale turista culturale non può programmare la propria vacanza sulla base di date certe?
Per non parlare del cittadino che vorrebbe fruire dell’offerta presentata: perché dare per scontato che i residenti di Reggio Calabria debbano accontentarsi di palinsesti indefiniti e poco chiari?
L’impressione netta è che la programmazione non esista: il cartellone è probabilmente frutto di improvvisazioni e, azzardo, leggerezze. E che ancora una volta, lo stesso reggino, debba accontentarsi di promesse inconsistenti. Non perché le opere garantite non abbiano seguito, ma semplicemente perché ancora una volta non siamo chiamati a partecipare gli eventi. Partecipare, signori: parola d’uso frequente eppure così lontana dalle abitudini amministrative cittadine. Come se gli eventi, di qualsiasi natura, siano processi da calare dall’alto, in bocca ad affamati che non si fanno troppe domande, presi come sono a sfamarsi. Lo stesso meccanismo è stato riservato alle associazioni culturali: il famoso 19 settembre anch’esse sono state invitate alla presentazione del misterioso cartellone culturale, e sono state placidamente invitate a programmazione già avvenuta (ammesso che di programmazione si possa parlare).

Non si mette in discussione la professionalità accertata di Marcello Veneziani, ma mi risulta stravagante che si debba necessariamente ricorrere ad un esperto esterno per incaricarlo “consulente alla cultura”, quando nella città esistono evidenti e riconosciute realtà associative che sollevano, a volte con sacrifici e fatica, il livello culturale che da qualche anno boccheggia: potrei sforzarmi ancora ed evitare riferimenti recenti, ma cedo ancora una volta alla tentazione e riaffermo che neanche impegnandomi potrei mai riuscire ad accostare la parola cultura a Costantino Vitagliano e Aida Yespica, (Processo alla bellezza: dai Bronzi di Riace alle veline, 25 ottobre scorso). “E’ un modo di portare la cultura per strada”, afferma il sindaco Scopelliti. E adagiarla vicino ad un cassonetto, aggiungerei; sperando almeno che sia adibito alla raccolta differenziata: credo nel riciclo.
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