Il CAI difende i Patriarchi Vegetali
Il CAI difende i Patriarchi Vegetali
di Maura Mollo

09/11/2007 - In un mondo pieno di smog, gli alberi sono merce rara. Tanto più se sono monumentali, quindi degni di protezione. E in Italia questo gesto d’amore verso chi ci riempie d’aria viene fatto ovunque. O quasi. Quasi perché in Calabria, a differenza delle altre regioni, non esiste una normativa specifica per la tutela e la valorizzazione di questi alberi. Secolari, imponenti, rari.
Nel 2003, il CAI calabrese aveva selezionato 54 esemplari di alberi monumentali e, in collaborazione con il professore di Botanica Ambientale dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giovanni Spampanato, aveva riportato tutta l’indagine in un libro, nella speranza che a quella iniziativa ne seguissero altre. Invano.
Solo oggi, con un ritardo di venti anni sulle altre regioni italiane, la Calabria mostra un segno. Il consigliere regionale Alessandro Nicolò ha proposto una Legge Regionale sulla tutela degli alberi monumentali.
La sezione regionale del CAI incrocia le dita ancora una volta, dichiarandosi pronta a collaborare con la Giunta Regionale, perché questa proposta diventi legge effettiva e non si rischi di perdere altri “patriarchi vegetali” come il Pino Marittimo secolare di Villa San Giovanni, abbattuto poco tempo fa, senza alcun riguardo.
Il mondo ha già i suoi problemi dovuti all’ingegno dell’uomo. Perché crearne di nuovi?
Commenti degli utenti
Nessun commento rilasciato.