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Redazionale


di Katia Colica
11/07/2007 - Il mondo musicale di Fabrizio De Andrè non è un mondo semplice, tutt’altro. E’ indubbiamente un universo cantato notevolmente complicato e ruvido. Val la pena però, approfittare delle vacanze per ascoltarne un pezzetto tramite uno dei suoi album più rappresentativi. Storia di un impiegato è un percorso umano raccontato negli anni che succedono quelli del maggio francese, ma sempre attualissimo. L’impiegato di De Andrè si sveglia davanti alla sua vita fatta di consuetudini moderate e proprio nell’atto del risveglio comincia a sognare; un sogno che si articola in tre brandelli di atmosfere calde, in cui egli scheda alcuni tipi di potere: quello classico paterno, il potere della borghesia e quello pubblico della magistratura. Le canzoni compiono un viaggio dal largo respiro e affrontano temi imprescindibili che vanno dall’ipocrisia, alla sopravvivenza sociale, al lavoro, all’amore. E a proposito di quest’ultimo, l’unica canzone che, nell’album, affronta impeccabilmente questo tema è “Verranno a chiederti del nostro amore”, ed è certamente una delle più alte canzoni d’amore del panorama musicale.
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