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Redazionale


di Enrica Tancioni
07/05/2007 - Pablo Picasso = Cubismo. Nato nel 1907 in occasione della realizzazione di una delle tele più belle del Novecento: Les Demoiselles d’Avignone, il movimento d’avanguardia si estende in pochi anni in tutta Europa, trasformandosi ed evolvendosi in diversi momenti. Il padre del Cubismo è Pablo Picasso che, affascinato dall’arte di Cezanne e dei busti africani, inventa un nuovo stile che troverà proseliti in ogni tempo e nazione. Personaggio eclettico e versatile, l’artista spagnolo si dedica non solo alla creazione di tele e quadri dal forte impatto visivo, ma anche alla realizzazione di ceramiche, incisioni e opere grafiche. Sono proprio queste opere “minori” a diventare il fulcro della mostra: “Picasso, illustrazione” allestita presso il Foyer del Teatro Cilea di Reggio Calabria. Fino al 28 maggio gli amatori del cubismo potranno ammirare le stampe e i disegni dell’artista suddivisi in quattro sezioni.
La prima parte della mostra è dedicata ai Venti poemi di Gongora, 41 opere realizzate nel 1948. Profondo amatore dell’arte di Louis de Gongora un poeta spagnolo contemporaneo del pittore El Greco, Picasso decide di illustrarne i poemi, ricopiandoli e corredandoli di un’incisione a pagina intera. I disegni raffigurano volti e corpi di donna che danno vita ad una rappresentazione realista dell’universo femminile, quell’universo tanto amato dal pittore spagnolo. Di grande bellezza risultano le poesie incise a mano, in cui grafia e disegni si mescolano per dare vita ad una visione estetico-concettuale innovativa e carica di significati.
La seconda sezione, incentrata sulle difficoltà e i pericoli della passione, è dedicata alle illustrazioni del poema Sabbie Mobili di Pierre Reverdy. Le acquetinte si addicono perfettamente al ritmo del poema, dato che rilasciano gradualmente la tensione emotiva che nelle ultime battute esplode con tutta la sua potenza. La tematica principale è il difficile rapporto tra pittore e modella, un rapporto che si dipana nella volontà di osservazione che colpisce tutti i soggetti. Perché, si sa, chi guarda è anche colui che è guardato, inconsapevolmente.
La Celestine occupa la terza parte della mostra. Tragicommedia attribuita a Fernando de Rojas, l’opera diventa una grande fonte d’ispirazione per la letteratura spagnola e inglese, tanto da indurre William Shakespeare a riprendere la sua struttura. I temi scelti da Picasso riguardano principalmente gli incontri tra la protagonista ed i suoi amanti. E così emerge un’attenzione quasi maniacale verso la figura femminile, rappresentata in diversi modi: da fattezze di bambina a lineamenti da vecchietta. L’atmosfera richiama la tipica contemplazione erotica, vista ed intravista nelle opere del Cinquecento.
L’ultima sezione è dedicata alle ceramiche, cui l’artista è arrivato per caso. Nell’argilla il pittore trova il modo di far uscire e gestire la propria creatività. Malleabile e quasi indomabile, la ceramica attrae il padre del Cubismo, tanto da indurlo a creare molti oggetti. Ecco allora che dalla materia in continuo divenire prendono vita opere di grande bellezza. Tra queste due piatti ed un brocca, che richiamano episodi ed esperienze di vita dell’autore.
Se amate il Picasso di Guernica e de Le Demoiselles d’ Avignone non potete non apprezzare la freschezza e la bellezza delle sue opere grafiche, dove confluiscono diverse esperienze.
Allora fatevi un regalo: andate a visitare la mostra.
Picasso. Illustrazione
Luogo: Foyer del Teatro Francesco Cilea Reggio Calabria
Indirizzo: Corso Garibaldi
Telefono: 0965/312701
Info: www.fondazionemetropolitan.it; www.reggiocal.it
Data: Dal 23 aprile al 28 maggio 2007
Orari: 10.00-12.30/16.30-19.00
Ingresso libero
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