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rassegna stampa calabrese
Fonte: Strill.it
Data: 31/12/2010
Autore: stril.it
Provincia: Reggio Calabria
Comune: Reggio Calabria
Argomento: Cronaca
Signora, lei è morta, si fidi...
"Signora, lei è morta, si fidi".
"Ma, veramente io sono viva e anche in discreta salute. Certo, ormai ho 90 anni, ma, ringraziando il Padre Eterno, sto bene"
"Suvvia, signora, non insista, lo dice il sistema informatico, lei è morta il 15 agosto scorso. E' morta, non ne faccia una tragedia, capita a tutti, prima o poi"
"Ma, io...veramente...mi guardi bene in faccia, le sembro morta?"
"Ohhh, quante storie, lei è proprio causitica, lo sa? Io sono qui per leggere le carte, non per guardare in faccia la gente, e le carte lo dicono chiaramente, lei è morta il 15 agosto scorso, come da comunicazione che l'Azienda sanitaria ha fatto al suo medico curante"
"Bah, per carità, se lo dice lei io ci credo, la mia mamma lo diceva sempre che i pubblici ufficiali sono persone importanti, però, ecco s'aiva a giurari chi era viva giurava...".
Tutto inventato, ovviamente, tranne...la storia. Cioè, i dialoghi sono completamente inventati, la storia è totalmente vera, la signora novantenne esiste per davvero, si chiama Rosalia Battaglia ed il suo medico curante ha ricevuto pochi giorni fa comunicazione dall'Azienda sanitaria di Reggio Calabria, secondo la quale la sua assistita sarebbe deceduta lo scorso giorno di Ferragosto.
Immediata la reazione dei parenti più stretti, in primis il nipote Giacomo Battaglia, il quale, in una sorta di sindrome da accerchiamento da cabaret, ha faticato un pò a cogliere la sottile linea che separa la più fantasiosa delle realtà dalla più antica delle gags in stile " Fu Mattia Pascal".
Lui, Giacomo, è stato più fortunato della signora del dialogo ipotetico di cui sopra e a lui - potenza della popolarità - hanno creduto. La signora, in effetti, è viva e si appresta a celebrare il Capodanno con la famiglia, come sempre.
Cosa sia accaduto esattamente non è dato sapere, ma pare che, per errore, in automatico, il sistema informatico abbia fatto partire la comunicazione di decesso pressoché in automatico, reputando "fuori tempo massimo" la ultranovantenne signora.
"Facciamo così, signora, la prossima volta che muore viene e ce lo dice di persona. Va bene...?"