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rassegna stampa calabrese
Provincia: Catanzaro
Comune: Catanzaro
Argomento: Economia
Capri: la Calabria alla Convention dei Giovani di Confindustria
Capri e Giovani Imprenditori - Si è concluso sabato 30 ottobre, a Capri, il XXV Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, nella tradizionale ed elegante cornice del Grand Hotel Quisisana. La più nota isola italiana nel mondo, famosa per le sue bellezze naturalistiche e il suo inconfondibile stile mediterraneo, ha ospitato un confronto molto alto e ricco di contenuti su un tema strategico per il Paese: "Lo sguardo di oggi sull’impresa di domani".
Molte presenze autorevoli - Sul palco, nella intensa due giorni di interventi, si sono alternate personalità di primo piano del mondo delle istituzioni, della politica, dell’economia, della società civile. Certo, in una fase di grande disorientamento per l’Italia intera, peraltro sottolineata sia nella relazione introduttiva di Federica Guidi, sia nell’intervento conclusivo di Emma Marcegaglia, molte sottolineature sono anche potute apparire retoriche, o quanto meno ripetitive.
La delegazione calabrese - In verità, però, i messaggi lanciati dalla convention di Capri sono stati forti, diretti, autorevoli e anche “seri”, per usare un aggettivo che ha caratterizzato in molti passaggi la riflessione della Marcegaglia. Il Mezzogiorno, come peraltro è accaduto in ogni edizione dell’appuntamento caprese, è stato richiamato più volte e sempre in un’ottica positiva, rilevandone le enormi potenzialità sociali ed economiche. Del resto proprio la fantastica cornice dell’isola amata sin dai tempi dell’imperatore Tiberio, è la dimostrazione più chiara di come un modo intelligente e razionale di utilizzazione delle immense risorse ambientali, storiche, culturali ed enogastronomiche di cui dispone il Sud si possa tradurre, fattivamente, in proposta d’eccellenza e in ricchezza diffusa. La Calabria si è presentata al XXV Convegno dei Giovani Imprenditori con una folta delegazione, guidata dal presidente regionale Nuccio Caffo che è stato anche coinvolto nei prestigiosi dibattiti coordinati dal giornalista Bruno Vespa. Presente il direttore regionale di Confindustria, Luigi Leone. Una partecipazione convinta e non rituale, intenzionata a far contare, sul piano nazionale e meridionale, le ragioni, le proposte e i contributi culturali provenienti da una regione, qual è appunto la Calabria, in cui continuano a convivere forti elementi di novità e di modernità, oltre che di chiaro successo imprenditoriale, con atavici ritardi e lentezze, puntualmente rilevati da ogni indagine statistica. Tra i giovani imprenditori calabresi che hanno seguito con grande attenzione l’interessante due giorni di lavori, sono stati tra l'altro notati: Florindo Rubbettino, già presidente dei GI della Calabria, e oggi, nell’ambito dell’ufficio nazionale di presidenza di GI, direttore della testata “Quale Impresa”; Andrea Abramo, presidente dei GI di Catanzaro; Mario Romano, presidente dei GI di Vibo Valentia; Fortunato Amarelli, presidente dei GI di Cosenza; Rocco Colacchio, responsabile del settore Agroalimentare di Confindustria Calabria; Giacinto Callipo; Alfredo Citrigno; Paolo Filice; Umberto Mungo; Angelo Marra in rappresentanza dei GI di Reggio Calabria; Alessandro Colacchio, vice presidente GI di Vibo Valentia; Andrea Poerio; Francesco Ruga; Stanislao Smurra; Alfonso Maiolo. Presente anche l'imprenditore vibonese Francesco Mangione. Ha voluto seguire l’evoluzione del dibattito a più voci l'assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi, che ha dichiarato: “Ho seguito un confronto davvero qualificato e stimolante su idee e programmi per lo sviluppo del Paese, di cui occorre tenere conto nell’azione politico-amministrativa. Rivolgo il mio apprezzamento alla nutrita e robusta delegazione calabrese che vedo ben inserita nell’organizzazione nazionale, nonché caratterizzata da uno spirito positivo di gruppo in cui anche i rapporti umani hanno un ruolo centrale e primario”. "Calabria Economia" ha seguito la due giorni di lavori direttamente a Capri al fine di realizzare alcuni servizi sia per il giornale quotidiano economico online, sia per il magazine mensile, nella certezza che il lavoro portato avanti dai nostri Giovani Imprenditori abbia una rilevanza strategica per ogni tentativo di rilancio economico e sociale della regione. Riportiamo ora, qui di seguito, schematicamente, il programma del convegno. SABATO 30 OTTOBRE - Apertura dei lavori Mauro Maccaro, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Campania. Intervento introduttivo a cura di Paolo Scaroni, Delegato Presidente Confindustria Dinamiche nuovi scenari mondiali. Primo argomento del confronto a più voci: “Investire domani: fra crisi e regolamentazione, quale rapporto fra impresa e finanza?”. Interventi di: Antonio Catricalà, presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; Fabio Cerchiai, presidente Ania; Antonio D’Amato, past president Confindustria; Roberto Nicastro, Deputy Ceo Unicredit; Enzo Rullani, TeDIS, Venice International University; Giorgio Squinzi, presidente Comitato Tecnico Europa di Confindustria. Secondo argomento della giornata: “Una ricetta per la competitività”, con interventi di: Enrico Letta, vice segretario del Pd; Raffaele Fitto, Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale; Renato Schifani, presidente del Senato; Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. Ha moderato i lavori il giornalista Bruno Vespa. Le rapide conclusioni sono state affidate come di rito a Federica Guidi, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. VENERDI’ 29 OTTOBRE – Apertura dei lavori: Cristiano Todde, presidente del Comitato interregionale GI Mezzogiorno; saluti di Giorgio Fiore, presidente Confindustria Campania; Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania. Relazione sulle tesi dei Giovani Imprenditori. Federica Guidi, presidente GI Confindustria. Intervento di Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca. Primo tema della giornata: “Come cambia il lavoro: capitale umano, nuove tecnologie, innovazione”, con interventi di: Nerio Alessandri, presidente Technogym; Domenico Arcuri, Ad Invitalia; Paolo Bertoluzzo, Ad Vodafone Italia; Alessandro Laterza, presidente Commissione Cultura di Confindustria; Stefano Scabbio, presidente Manpower Italia; Massimo Sarni, Ad Poste Italiane. Secondo tema della giornata: “La certezza del diritto come fattore competitivo: quanto conta la giustizia per le imprese?”, con interventi di: Sergio Dompé, presidente Farmindustria; Paolo Ielo, sostituto procuratore della Repubblicale presso il Tribunale di Roma; Stefano Parisi, presidente Asstel; Salvatore Rossi, direttore centrale Banca d’Italia; Filippo Sgubbi, Università di Bologna; Paolo Romani, Ministro dello Sviluppo economico. Nel corso della sua applaudita relazione, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha più volto usato termini come “responsabilità”, “dignità” e “serietà”, ha tra l’altro affermato: “Il Paese è in preda alla paralisi e l'iniziativa del governo non c'è, in un momento difficilissimo dell'economia. Occorre riprendere un'agenda vera di riforme per ridare crescita e occupazione. L'agenda c'è ed è quella che tutte le parti sociali hanno messo a punto. La riforma fiscale bisogna assolutamente farla: bisogna tagliare la spesa pubblica, fare la lotta all'evasione e trovare risorse per ridurre le tasse al lavoro e alle imprese”. E poi, con decisione e fermezza: “Per non perdere posizioni competitive il Paese non deve perdere il senso di sé e in questo momento il rischio mi sembra forte. Se ogni giorno il dibattito politico viene travolto da questioni che nulla hanno a che fare con un'agenda seria, noi ci arrabbiamo e ci indigniamo. La politica deve riprendere il senso delle istituzioni, altrimenti l'Italia non ce la fa”. In ogni caso, dalla Marcegaglia è partito un chiarissimo no al voto anticipato: “Continuo a pensare che andare a votare in questa situazione è molto complicato. Resto dell'idea che non si debba andare alle elezioni, perché ad aprile c'è il piano di crescita e competitività da approvare in Europa. Abbiamo bisogno di serietà e che si facciano le cose per il Paese”. Federica Guidi, la cui esposizione delle “Tesi” è stata scandita da ripetuti applausi, ha tra l’altro sottolineato che “non c'è più tempo da perdere, ne abbiamo sprecato troppo, è ora di cambiare”, perché il Paese “si ostina a non voler cambiare ritmo”, mentre invece “ha un disperato bisogno di riforme”. E poi un monito preoccupato: “Se la politica non affretta il passo, con scelte coraggiose, a diventare sempre più veloce sarà solo il declino”.