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rassegna stampa calabrese
Provincia: Catanzaro
Comune: Catanzaro
Argomento: Politica
“Why Not”, Gli atti tornano alla Procura generale
ATANZARO – Per una porta che si chiude ce n’è un’altra che si apre. La sentenza del gup Mellace non chiude affatto la vicenda Why Not, o meglio lascia aperte alcune piste ancora tutte da battere. Nella sentenza con la quale il giudice dell’udienza preliminare ha pronunciato martedì scorso 8 condanne e 34 assoluzioni nell’ambito dei 42 giudizi abbreviati chiesti da altrettanti imputati, lo stesso magistrato dispone la trasmissione degli atti all’organo inquirente «per le valutazioni di competenza» su alcune questioni emerse nel corso della trattazione del procedimento su presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici in Calabria.
Nel dispositivo il gup ha specificato quali sono i fatti che, a suo parere, necessitano di ulteriori approfondimenti. Disposta quindi la trasmissione ai pubblici ministeri degli atti relativi alle posizioni di Caterina Merante, principale teste dell’accusa, rinviata a giudizio per una violazione della legge sul lavoro, Giancarlo Franzè e Antonio Alessandro La Chimia in relazione ad alcuni capi d’imputazione.
Il gup ha disposto inoltre che vengano approfondite le indagini sull’esecuzione di alcuni progetti regionali da parte della società Why Not nonché sull’annullamento del bando di gara precedentemente indetto per i servizi esternalizzati della Regione.
Ed è stato chiesto ai pm di valutare anche i fatti emersi da alcune intercettazioni relativamente alle attività svolte dalla Polizia giudiziaria nel corso delle indagini preliminari. In particolare si farebbe riferimento ad una conversazione tra un inquirente e un teste, che avrebbe indicato i nomi da inserire in un decreto di perquisizione. Quest’ultima vicenda era emersa nel corso delle requisitorie fatte dai difensori di alcuni imputati nel processo con rito abbreviato.
La Procura generale – che ha condotto l’indagine dopo la nota avocazione all’ex pm De Magistris – tratterà gli atti, secondo quanto si è appreso, relativi ad eventuali reati collegati ed in continuazione con quelli dell’inchiesta Why Not. Per altre nuove ipotesi di reato gli atti finiranno alla Procura ordinaria.
La valutazione da parte della Procura generale inizierà dopo il deposito delle motivazioni della sentenza del processo abbreviato. I tempi, quindi, rischiano di essere ancora piuttosto lunghi considerato che il gup Abigail Mellace si è riservata il termine di novanta giorni per il deposito delle motivazioni.
Come si ricorderà, martedì scorso dopo quasi tre ore di camera di consiglio e cinque mesi di udienze, il gup ha emesso due provvedimenti: la sentenza per i 42 imputati che avevano chiesto ed ottenuto di essere giudicati col rito abbreviato e il decreto che dispone il giudizio per altri 27 (17 i prosciolti) che avevano optato per l’ordinario.
Tra gli assolti con formula piena il presidente uscente della regione (ricandidato) Agazio Loiero, il suo predecessore Giuseppe Chiaravalloti e il consigliere regionale uscente del Pdl Sergio Abramo, che proprio questa mattina a Catanzaro terrà una conferenza stampa sulla vicenda.