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rassegna stampa calabrese
Provincia: Reggio Calabria
Comune: Reggio Calabria
Argomento: Politica
Giovedì a Reggio Calabria riunione del Consiglio dei ministri
Grande attesa ed imponenti misure di sicurezza in città. Verrà approvato un Piano straordinario con l’ambizioso obiettivo di battere le mafie
REGGIO CALABRIA. Centinaia di tombini controllati, strade vietate al traffico ed al parcheggio, un apparato di sicurezza mai visto in città. Reggio Calabria, alla vigilia della riunione del Consiglio dei Ministri convocata in Prefettura per il varo del Piano straordinario di contrasto della criminalità organizzata, vive in modo febbrile l’attesa di un evento così straordinario e importante. Prefettura e Questura sono da giorni impegnati nella predisposizione di tutte le misure di sicurezza ed organizzative legate alla riunione. C’è stata una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto, Luigi Varratta, e si sono susseguiti una serie di incontri tecnici coordinati dal questore, Carmelo Casabona, nel corso dei quali è stato fatto un esame accurato della situazione per garantire che la riunione si svolga in condizioni di massima tranquillità. Uno scrupolo ed un’attenzione giustificate dall’importanza dell’evento, ma che nel caso specifico sono ancora maggiori alla luce di quanto è accaduto a Reggio nelle settimane scorse. L’attentato alla Procura generale, l’auto con esplosivo ed armi trovata il giorno della visita del Presidente della Repubblica e la busta contenente una lettera di minacce ed un proiettile inviata al pm della Dda Giuseppe Lombardo sono episodi che hanno alzato al massimo il livello d’attenzione delle forze dell’ordine in città in termini di sicurezza. Ed in questo senso la mobilitazione è massima affinché nulla possa turbare il normale svolgimento della riunione del Consigli dei Ministri. È stata stabilita, in primo luogo, una modifica della viabilità cittadina, con la chiusura al traffico di alcune strade in tutta l’area limitrofa alla Prefettura, dove si svolgerà la riunione. In tutta la zona, inoltre, sarà vietata la sosta, con la rimozione immediata dei mezzi parcheggiati nelle aree sottoposte a divieto. Particolare attenzione è stata riservata poi al percorso che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed i Ministri seguiranno per raggiungere la Prefettura dall’aeroporto. Sono stati individuati tutti gli eventuali punti di criticità, cassonetti dei rifiuti e tombini in primo luogo, con l’eliminazione di tutte le potenziali situazioni di rischio. Centinaia gli appartenenti alle forze dell’ordine che sono impegnati in queste ore nei servizi di ordine pubblico. Un altro aspetto che la Prefettura sta curando con particolare attenzione è quello legato al cerimoniale. Nella Prefettura sono stati già predisposti i locali che saranno messi a disposizione del presidente Berlusconi e dei Ministri al loro arrivo nel Palazzo. Per lo svolgimento della riunione è stata predisposta una stanza al secondo piano dell’edificio, dove sarà ricreata l’identica situazione logistica in cui si svolgono le normali riunioni a Roma del Consiglio dei ministri. Un’altra sala sarà poi riservata per la conferenza stampa che il presidente Berlusconi ed i ministri terranno a conclusione della riunione.
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REGGIO CALABRIA. Un piano straordinario in dieci mosse con l’ambizioso obiettivo di battere le mafie. Lo approverà il Consiglio dei ministri simbolicamente convocato per oggi a Reggio Calabria, teatro in questo inizio di 2010 di attentati e intimidazioni contro magistrati in prima linea nella guerra alla ‘ndrangheta. La firma del provvedimento è quella dei ministri di Interno e Giustizia, Roberto Maroni ed Angelino Alfano, che hanno lavorato in questi mesi alle misure. Che saranno finanziate dal Fondo unico della giustizia, alimentato dalle risorse tolte alla criminalità organizzata. Attualmente il Fug ha in dote un miliardo e 600 milioni di euro. Fulcro del piano è la creazione - proprio a Reggio Calabria, in un immobile sottratto ai clan - dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, oltre 12mila solo negli ultimi 18 mesi, per un valore di più di 7 miliardi di euro. Nello stesso periodo sono stati anche sequestrati 1,5 miliardi in contanti. Si tratta, ha osservato Maroni, “di un segnale forte che sarà dato a tutto il Paese nella lotta al crimine organizzato e che consentirà tempi più rapidi tra i sequestri dei beni e la loro assegnazione per scopi di utilità sociale”. L’Agenzia dovrà censire i beni, amministrarli e destinarli, acquisendo competenze che ora sono attribuite al Demanio. L’obiettivo è quello di snellire le procedure e renderle più efficaci in modo da evitare, come spesso accaduto finora, che i beni sequestrati giacciano inutilizzati o, peggio, tornino in mani criminali. A volte si tratta anche di aziende e in questo caso l’Agenzia, per la loro amministrazione, è previsto si serva di personale esperto in gestione aziendale. Nel piano ci sarà poi l’istituzione di un Codice antimafia, una raccolta di tutte le leggi di contrasto alla criminalità organizzata approvate fino ad oggi. Un modo per razionalizzare in un testo unico l’enorme mole di provvedimenti in materia presenti nella legislazione nazionale. Non mancheranno quindi una serie di misure organizzative per potenziare ed ottimizzare l’attività delle forze dell’ordine sul territorio, puntando ad evitare sovrapposizioni e sprechi di risorse: la creazione di una mappa nazionale delle organizzazioni criminali, l’istituzionalizzazione di un sistema di informazione sui clan attraverso un desk interforze, la costituzione di gruppi provinciali con forze di polizia e istituti penitenziari per uno scambio periodico di notizie di interesse, legate soprattutto alla scarcerazione per scadenza di termini di condannati per mafia, la velocizzazione delle procedure per il rilascio del certificato antimafia, un nuovo impulso dalla Dia per l’aggressione dei beni, l’estensione del “modello Caserta” ad altre realtà territoriali che necessitano di un dispiegamento massiccio di forze di polizia. Sul piano il Governo intende chiedere al Parlamento una corsia preferenziale in modo che sia esaminato ed approvato in tempi brevi.