Cosenza sconfitto a Verona, ma con onore, a testa alta, che mai come in questa occasione ha dimostrato di non essere inferiore a nessuno, tanto meno all'attuale capolista, anzi. La squadra di Toscano ha dominato in lungo e in largo, specialmente nella prima frazione di gioco, condotta ad un ritmo forsennato, come neanche in serie A si vede, confermando una volta di più, e anche nel tempio della Lega Pro di questi anni ovvero il Bentegodi di Verona, la bontà e la qualità di un gruppo costruito tra difficoltà societarie e incertezze di mercato. Le assenze di gente come Porchia e Biancolino, l'uscita forzata dell'osservato speciale Danti, non hanno ammainato la bandiera dei bruzi, ma piuttosto hanno rafforzato la convinzione di poter essere grandi nel territorio dei grandi, almeno a quanto dicono numeri e classifica.
Il Verona presentava in attacco l'ultimo acquisto Di Gennaro, arrivato per segnare quelle reti che tanto sono mancate ai veneti nelle ultime giornate e che hanno causato la pareggite della capolista. Ma come è stato detto, il primo tempo è tutto di marca rossoblù: difesa perfetta, con Fanucci centrale a comandare le operazioni, centrocampo tutto muscoli con De Rose e Roselli pronti a ringhiare su ogni avversario, attacco da under 20 tutto corsa e talento, con Danti e Scotto, sapientemente imbeccati dall'immancabile Fiore, che in questi palcoscenici ha giocato match di livelli ben diversi da questo. Le occasioni si sprecano, Danti arriva col piede sbagliato sulla palla servita da Scotto in avvio, la stessa punta di proprietà del Genoa si fa ipnotizzare da Rafael poco dopo, tutti episodi che risulteranno decisivi nell'economia dell'incontro, e nei quali gente di più esperienza magari non avrebbe fallito. Danti si infortuna, e nella sua partita è costretto a lasciare il posto a Virga, che punta non è, e che di conseguenza va a comporre un ipotetico tridente con Fiore e Scotto. Ed è proprio l'esterno della Roma a portare in vantaggio allo scadere del primo tempo gli ospiti: Fiore splendido sulla sinistra entra in area e la mette dentro per l'accorrente Virga che devìa non si sa bene come la sfera che lemme lemme si infila in porta con la complicità del difensore del Verona Anselmi. Se bisognava indovinare il momento adatto per colpire, possiamo dire che il Cosenza lo ha azzeccato in pieno, rientrando negli spogliatoi meritatamente in vantaggio. Il Verona è frastornato e forse non si aspettava una squadra così organizzata e pericolosa come si è rivelato il Cosenza. La ripresa vede i Lupi ancora al timone del gioco, ma è il Verona a trovare, e non poteva essere che su calcio piazzato, la rete del pari, proprio con Anselmi. Tutto da rifare dunque. Non si abbattono i calabresi, ci provano con una tipica galoppata di Maggiolini, e il suo sinistro meritava miglior sorte, e invece fa la barba al palo. Intanto Petrocco, estremo difensore rossoblù esce anch'esso per infortunio, e fa il suo esordio il portiere dell'under 20 azzurra Gabrieli. Sfortunatamente proprio il nuovo entrato deve subire, a cinque dal termine, la zampata di Di Gennaro, nell'unica disattenzione della retroguardia cosentina, che costa caro, carissimo. Grande merito di così tanto cinismo va comunque al Verona, che proprio in questa circostanza fa vedere di essere una grande squadra, in quanto pur giocando male e subendo per buona parte del match, riesce a sfruttare al meglio le poche occasioni che le si presentano. Termina 2-1, per la gioia dei 13 mila del Bentegodi, e per il disappunto dei 400 supporters rossoblù, che comunque tributano applausi e non pochi ai propri beniamini.
Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato al Bentegodi, non tirato a lucido per quanto riguarda il manto erboso, ma riscaldato da un pubblico che questa categoria la dovrebbe solo giocare alla schedina. In tribuna mezza serie A ha inviato osservatori per tenere d'occhio il gioiellino del Cosenza, Domenico Danti, che dopo le avvisaglie della Roma, in settimana è sembrato conteso tra Inter e Juventus, ma, nonostante anche il patron del Siena Mezzaroma abbia tentato di intavolare una trattativa, a tal proposito è stato categorico il procuratore della punta silana Giuseppe Bozzo (agente tra gli altri di Cassano e Perrotta): il ragazzo non si muove da Cosenza fino a giugno. E questo si augura la tifoseria calabrese, che vorrebbe quanto meno continuare a giocarsi le sue carte con chi, come Danti, dalla serie D indossa questa maglia, e che quindi sa bene cosa vuol dire trovarsi adesso, a distanza di soli due anni, a lottare per un obiettivo tanto importante quanto impensabile solo qualche mese fa.
Il Cosenza ufficializza l'arrivo di Gennaro Scognamiglio, difensore del Crotone, e nelle prossime ore dovrebbe veder partire gente come Di Bari, Ceccarelli e Mortelliti (ahimè). Lupi attualmente estromessi dalla zona play-off, ma sempre a portata di mano, più che per i numeri, che comunque confermano la discontinuità della truppa di Toscano, per il gioco espresso e per la caratura dell'organico, che da Domenica contro l'Andria potrà ricontare su Biancolino, che ha finalmente finito di scontare le quattro giornate di squalifica. Ci crede il Cosenza, come ha sempre fatto, ma ora è tempo di vincere...