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rassegna stampa calabrese
Provincia: Cosenza
Comune: Cosenza
Argomento: Lavoro
Cosenza, report sul personale del Comune: da 30 anni nessuna assunzione
Fotografa la situazione attuale, ma soprattutto offre spunti interessanti di riflessione sulle politiche del lavoro e sul futuro delle autonomie locali, il primo Report sul personale dipendente del Comune di Cosenza. L’opuscolo, al quale hanno contribuito attivamente giovani stagisti, è stato presentato nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi ai dipendenti, ai sindacati e alla stampa dall’Assessore al Personale Carlo Salatino e dalla Dirigente del Settore Annarita Pellicori. Ha concluso il Sindaco Salvatore Perugini mentre a coordinare gli interventi è stato il Presidente della Commissione consiliare Lavoro Franco Napoli, che ha anche introdotto esprimendo subito la convinzione che l’ottimo lavoro debba essere un ulteriore stimolo ad una adeguata opera di formazione e, quindi, al miglioramento dei servizi. Sono 928 i dipendenti -a maggio del 2008- di cui 667 maschi e 261 di sesso femminile, con una percentuale rispettivamente del 72% e del 28% decisamente in controtendenza con il dato nazionale che vuole le donne in maggioranza con il 55%. Ma quello che più colpisce è il dato relativo all’età: ben il 74% dei dipendenti comunali si trova nella fascia tra i 51 ed i 65 anni. Dunque, un personale anagraficamente vecchio, risultato delle massicce assunzioni della Legge 285 del 1978 e delle pochissime assunzioni fatte negli ultimi anni, quasi esclusivamente per vigili urbani e settore comunicazione. Inevitabile l’equazione personale “anziano” uguale personale alle soglie della pensione. Anche qui le cifre parlano chiaro. Se nel 2009 c’è stato un picco con 35 collocamenti a riposo, gli anni a venire offrono uno scenario inquietante. Entro il 2014, infatti ci saranno 367 pensionamenti. Il che vuol dire che il Comune si ritroverà con poco più di 500 dipendenti. Poco male -si dirà- si potrà assumere e ci si ritroverà, anzi con personale giovane e motivato. Ebbene, non è così automatico e su questo punto il Sindaco Perugini ha incentrato il suo intervento finale. Dopo aver ricordato che nel suo ruolo di Vicepresidente Anci si sta occupando, con una delega specifica, proprio delle riforme istituzionali, il Sindaco ha sottolineato che le riforme programmate dal Governo delineano scenari legislativi inediti anche per le autonomie locali, che quindi dovranno essere pronte a recepire le novità attraverso, innanzitutto, personale adeguatamente formato. “Questo report -ha detto Perugini- si colloca in un momento nazionale particolare, ma è nato soprattutto da una esigenza dell’Amministrazione, che vuole capire come sono andate fin qui le cose per poter compiere i passi più opportuni. Per il passato balza evidente che anche il Comune di Cosenza ha vissuto un trentennio in cui le dinamiche del lavoro sono state molto ridotte. I pensionamenti sono oggi di gran lunga superiori alle nuove assunzioni. Allo stesso tempo, si è proceduto alla esternalizzazione di pubblici servizi. Se dovesse perdurare l’obbligo di abbattere anno dopo anno le spese per il personale ed, egualmente, continuasse la spinta alla sempre maggiore esternalizzazione, registreremmo, a mio avviso, una perdita di qualità dei servizi. Per il futuro, dunque, è auspicabile che la tendenza venga invertita. Bisogna avere un ripensamento su questa spinta ultraliberista. Chi governa deve porsi il problema. Ben venga invece il nuovo dibattito sul posto fisso, inteso come rapporto organico alle Amministrazioni, in modo da riavere servizi gestiti all’interno e da superare il precariato, poiché al Sud non esiste flessibilità. Vanno garantite opportunità ai giovani e va raggiunto un sano equilibrio tra buone politiche del lavoro e miglioramento dell’efficienza dei servizi delle Pubbliche Amministrazioni”. Anche per l’assessore Carlo Salatino “Il report è una utile occasione per trasferire, sul piano locale, il dibattito sulla Pubblica Amministrazione e quindi poter capire in che rapporto il Comune di Cosenza si colloca, in riferimento alle politiche del personale, rispetto ad argomenti quali l’efficacia e l’efficienza, i costi, gli sprechi pubblici. L’argomento diventa ancora più interessante nel momento in cui l’attenzione dei mass media si è spostata dal dibattito sulla “casta dei politici” a quello sulla “casta della P.A.” intesa, purtroppo anch’essa, come luogo di inaccettabili e spesso immeritati privilegi.” È seguito il dibattito al quale hanno preso parte diversi sindacalisti. Per tutta la durata della manifestazione sono rimasti in Sala, per una civile protesta, i lavoratori già impiegati alla Città dei Ragazzi ed alla Biblioteca dei ragazzi, con cartelli che esortavano a non permettere che nelle due strutture si perda neppure un posto di lavoro, dopo la recente gara per la gestione delle due strutture.