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rassegna stampa calabrese
Fonte: Giornale di Calabria
Data: 20/10/2009
Autore: Redazione
Giornale di Calabria
Reggio Calabria: Pizzini, “Occorre non dimenticare Arssa e Afor”
Provincia: Reggio Calabria
Comune: Reggio Calabria
Argomento: Politica
Reggio Calabria: Pizzini, “Occorre non dimenticare Arssa e Afor”

“In un periodo di profonda crisi economica e del lavoro per la Calabria, in un momento in cui si registrano le conseguenze di un territorio trascurato e martoriato dalla disattenzione dell’uomo, nessuno sembra volersi più occupare delle vicende e del destino di due grandi e importanti enti della nostra regione: Arssa e Afor”. È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pdl, Antonio Pizzini. “Il lento deterioramento e depauperamento di questi due organismi - sostiene Pizzini - risale alla lunga notte vissuta il 30 aprile 2007 quando, in Consiglio regionale su proposta dell’ex vicepresidente della Giunta regionale, on. Nicola Adamo, con due striminziti articoli inseriti stranamente nella Legge finanziaria e i soli voti della maggioranza di centrosinistra, che da ormai cinque anni malgoverna questa Regione, si è decretato la soppressione dell’Arssa e dell’Afor. Sin da subito, questa liquidazione ha mostrato un carattere di commissariamento politico dei due enti: probabilmente, per la loro importanza e per il numero dei dipendenti coinvolti che fino ad allora erano stati di difficile irreggimentazione. E l’unico risultato conseguito è stato quello di ingessare l’operatività dei due organismi e di aggravarne le spese di gestione, dal momento che in regime di gestione liquidatoria non è consentita alcuna attività programmatoria”. “Soffermandosi per il momento ad analizzare solo la condizione in cui versa l’Arssa - prosegue Pizzini - tengo a sottolineare come gli impianti sportivi continuano ad essere gestiti ancora da questa agenzia. Così come gli acquedotti rurali e gli impianti irrigui. Aggiungendo a tutto ciò che i Centri sperimentali, quello per la divulgazione e i servizi sono in completo stato di immobilità, senza che nessuno riesca a capire ancora in attesa di che cosa. Eppure, per rilanciare le attività di tali Centri di cui l’Arssa è proprietaria, circa 230 dipendenti precari dei Centri sperimentali sono diventati lavoratori a tempo indeterminato. Invece, in maniera del tutto singolare, da tale stabilizzazione sono stati esclusi solo i precari della Gestione Impianti Irrigui, che pure vantano rapporti di dipendenza ultraventennali, ovvero quelli degli impianti a fune e quelli che operano direttamente nell’Arssa”. Per il consigliere regionale del Pdl “questa fantomatica riorganizzazione e tutto questo sconvolgimento non ha apportato, come è facile verificare dai bilanci, alcun risparmio sulle risorse che vengono assegnate all’Arssa. Anzi, si è apportato un aggravio di spesa. E pensare che esistono due miei atti che hanno il preciso intento di smantellare una chiara discriminazione umana e giuridica perpetrata nei confronti di validi lavoratori e che tendono a valorizzare le competenze dei dipendenti rimasti fuori da questo assurdo piano di riorganizzazione: parlo di una mia proposta di legge del 29 dicembre 2008 sulla “Trasformazione del rapporto di lavoro dei residui lavoratori precari dell’Arssa da tempo determinato a tempo indeterminato” e di un emendamento al progetto di legge 382/8a (collegato alla manovra di finanza regionale 2009) approvato dalla Commissione competente e giunto alla discussione del Consiglio regionale. Purtroppo, per quei lavoratori, il Presidente Loiero decise di intervenire in Consiglio promettendo di stabilizzare tutti i precari entro questo mese di settembre senza che questi dovessero passare necessariamente dall’approvazione, in quella seduta, del mio emendamento”. “Il termine è trascorso e ciò che in Commissione era stato approvato e che il Consiglio si stava accingendo a varare - sostiene ancora Pizzini - non solo non vede ancora la luce ma, per le solite promesse da marinaio di Loiero, non offre a quei padri di famiglia la giusta speranza e il sacrosanto riconoscimento di quanto espresso per questa terra con il proprio lavoro. Allo stesso tempo, questa sinistra di governo regionale, sulla pelle di qualificate professionalità e sulla serenità di tante famiglie calabresi, continua a presentare iniziative irrazionali come, ad esempio, quella curiosa “novità” prodotta nell’assestamento di bilancio 2008 dove la Regione ha destinato più di 400.000 euro alla Stazione sciistica di Gambarie, affidando con legge regionale (n° 7 del 21 agosto 2006) la gestione all’Arssa, pur non avendo questa Agenzia avuto mai attività su tale impianto. Tutto sembra aggrovigliarsi ancor di più, sconfessando di fatto il già citato art. 5, articolo inserito impropriamente nella Legge Finanziaria 2007 (L.R. n. 19) con il quale si decretava la liquidazione dell’Arssa. Le Organizzazioni Sindacali regionali Cgil, Cisl e Uil, riunite a Lamezia lo scorso 6 ottobre, prendendo atto di quanto già avvenuto in altre realtà regionali, hanno rilanciato la necessità di costituire un soggetto unico di natura pubblica per i servizi in agricoltura e la forestazione in Calabria”. “Chiedo, pertanto - conclude Pizzini - alle forze politiche e sindacali di questa regione, agli amministratori locali e a quanti gestiscono la cosa pubblica: non sarebbe più opportuno e più etico discutere in Consiglio le proposte legislative giacenti in Commissione consiliare, miranti a rivedere l’intera problematica del comparto agricolo e riorganizzare così, con chiarezza, trasparenza e senso di responsabilità, uno strumento che sia veramente utile all’agricoltura calabrese?”.