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rassegna stampa calabrese
Fonte: Calabria Notizie
Data: 16/10/2009
Autore: Andrea Palladino
Calabria Notizie
Catanzaro: Le doppie verita´– Si e´perduta la nave fantasma che deve recuperare i bidoni
Provincia: Catanzaro
Comune: Catanzaro
Argomento: Cronaca
Catanzaro: Le doppie verita´– Si e´perduta la nave fantasma che deve recuperare i bidoni

La nave è partita. Anzi, no. Meglio ancora, si muove. Piano. È grottesco l’intervento del governo a un mese dal ritrovamento del relitto a Cetraro. C’è una nave affondata, con un carico che – secondo un pentito di ‘ndrangheta – contiene rifiuti nucleari, c’è una popolazione terrorizzata, con un tasso di mortalità ben superiore alla norma e c’è il sospetto, anzi, la quasi certezza, che sia solo la punta d’iceberg del più vasto scandalo ambientale della storia del Mediterraneo. Ci sono prove, fatti, carte, analisi e procuratori testardi che indicano quel relitto, da 32 giorni. E c’è un ministro dell’ambiente che annuncia vittoriosa, «i soccorsi sono partiti», per essere di fatto smentita subito dopo.
È il sette ottobre – venticinque giorni dopo il ritrovamento della nave a Cetraro – e al question time il ministro Prestigiacomo rassicura l’opposizione: «In questo momento è partita una nave da Cipro, la nave della Saipem, società del gruppo Eni, che si è offerta gratuitamente per fare le verifiche, per capire se si tratta del mercantile Cunski». Tutto risolto, quindi.

La Saipem è una società di alto profilo, in grado di operare a profondità irraggiungibili per la gran parte dei mezzi. E’ una società italiana, e lo fa gratis. Ma dopo una settimana dall’annuncio del ministro tutto tace. Nessuna nave è arrivata a Cetraro.

«Una nave per arrivare deve partire», commenta Nuccio Barillà, il tenace militante di Legambiente Calabria, che segue la vicenda delle navi a perdere dall’epoca delle prima indagini del procuratore Francesco Neri. Se realmente fosse partita una nave da Cipro il sette ottobre – come annunciato dal ministro – sarebbe già arrivata da un paio di giorni. E dunque, cose succede?

Dall’Eni confermano l’impegno della Saipem, ma aggiungono anche che le autorizzazioni non sono ancora arrivate. «Noi siamo pronti – spiegano dal palazzo della società petrolifera italiana – le navi sono pronte, ma attendiamo che il ministero dell’ambiente e la Dda di Catanzaro forniscano le indispensabili autorizzazioni». Niente carte, nessuna nave.

Ricordate la nave Astrea? E’ stata la prima nave dell’Ispra – l’istituto ambientale del ministero guidato dalla Prestigiacomo – ad andare sul posto dopo il ritrovamento del relitto a Cetraro. «Due bidoni in realtà ci sono e sono governativi», incalza Barillà. «Non si capisce, per prima cosa, cosa stia facendo l’Astrea, c’è un ritardo inconcepibile».

Risponde Ezio Amato, che sulla Astrea è fermo al largo di Maratea: «Stiamo testando l’attrezzatura, aspettiamo indicazioni». Da chi? Ma dal ministero, lo stesso che aveva annunciato l’arrivo dei potenti mezzi. «E l’altro bidone – continua Barillà – è stato proprio l’annuncio del ministro. La tragedia si sta trasformando in farsa».

Una spiegazione dal ministero la danno. «Quando il ministro ha fatto l’annuncio una nave a Cipro stava in realtà partendo – spiega il portavoce di Prestigiacomo – ma poi ci siamo resi conto che la finestra di disponibilità che aveva non era sufficiente, a causa dei permessi».

I benedetti pezzi di carta, che ancora non arrivano. Per il ministero tutto dipenderebbe dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, che deve autorizzare. Ma era stata sempre il ministro Prestigiacomo a spiegare in Parlamento che l’intervento delle navi della Saipem era stato richiesto dai magistrati: «La Dda ci ha chiesto di fare questa verifica». E dal ministero confermano: la richiesta è arrivata il 2 ottobre.

Cerchiamo di ricapitolare, per sbrogliare la matassa: la Dda chiede le navi, che non possono partire perché devono aspettare l’autorizzazione della Procura che ne ha chiesto l’intervento. E’ così che nel nostro paese affondano i fatti. Lentamente scivolano via.

Di movimenti nei porti del sud in realtà ce ne sono. Si parla di equipaggi pronti a salpare, di navi – anche militari – in movimento, di voci che corrono, si accavallano, raccontano di misteri e segreti. Storie di marinai, che, come si sa, di bugie ne dicono tante.

La nave della Saipem probabilmente arriverà, prima o poi. Poco chiaro – almeno per ora – è cosa farà. «Stabiliremo il punto esatto del ritrovamento – spiegano dall’Eni – e filmeremo il relitto; si tratta di un survay preliminare».

Ricorda molto quella stessa attività già fatta dalla Copernaut Franca, la nave inviata dall’assessore Greco che ha trovato il relitto il 12 settembre.

Non serviva recuperare subito i bidoni per capire quale sia il contenuto? Certo, ma chissà quando. I veleni possono aspettare.

ilmanifesto.it