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rassegna stampa calabrese
Provincia: Cosenza
Comune: Cosenza
Argomento: Cronaca
Sequestrati beni per 25 milioni di euro nel Cosentino
È di circa 25 milioni di euro il valore dei beni confiscati dagli investigatori dell’Ufficio Misure di Prevenzione e Sicurezza della Questura di Cosenza, a presunti esponenti del clan Forastefano di Cassano Ionio, nei cui confronti, nei mesi scorsi, era già stato operato il sequestro. La complessa proposta di sequestro aveva riguardato tutto il nucleo familiare ed i conviventi di Francesco Faillace, 26 anni, figlio del noto Federico, ucciso lo scorso mese di agosto, e di Maria Giuseppina Forastefano, 47 anni, attualmente convivente di Giuseppe Borrelli, 39 anni. Nel corso delle indagini patrimoniali furono individuate altre società riconducibili al Faillace ma intestate ad altri, che furono destinatari di un analogo provvedimento di sequestro preventivo antimafia. Francesco Faillace, attualmente agli arresti domiciliari e sorvegliato speciale, risulta stabilmente inserito nell’organizzazione criminale Forastefano, operante nel territorio del Comune di Cassano Ionio. Secondo l’accusa, grazie alle pressioni di Antonio Forastefano, Faillace si sarebbe accaparrato lavori di fornitura di cemento in quanto gestiva insieme al patrigno Giuseppe Borrelli un cementificio ad Altomonte. Tali accaparramenti avrebbero riguardato anche lavori di ammodernamento di tratti stradali fra i comuni di Villapiana e di Francavilla Marittima. Tra i beni confiscati risultano diversi complessi aziendali, le relative quote sociali e numerosi automezzi. Nel dettaglio, confiscata l’impresa individuale Forastefano Maria Giuseppina, con sede a Cassano Ionio, Marina di Sibari, Complesso Golf Village, avente ad oggetto centri e stabilimenti per il benessere fisico; l’intero complesso aziendale della Asfalti Beton s.r.l., con sede ad Altomonte; l’intero complesso aziendale della Beton Scavi s.r.l., con sede a Cassano Ionio; l’intero complesso aziendale e relative quote sociali della Golden Cem s.r.l., con sede ad Altomonte; l’intero complesso aziendale e relative quote sociali de La Rinascenza Calcestruzzi di Borrelli Giuseppe, con sede ad Altomonte; diverse quote di partecipazione in varie altre società, riconducibili o intestate anche a Francesco Francomano, 63 anni, Albarita Arcidiacono, 25 anni, Aldo Rizzo, 62 anni, Angelica Faillace, 21 anni; 21 tra automezzi privati, commerciali e di cantiere. Sono stati restituiti ai soggetti interessati soltanto quattro autovetture, il 50% di un terreno seminativo e due aziende, risultate inattive, per un valore complessivo di circa 24.000 euro. Questi ultimi beni, secondo il Tribunale, erano pervenuti all’asse patrimoniale del nucleo familiare in un periodo antecedente all’epoca in cui il sodalizio mafioso di riferimento ha iniziato ad operare. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati eseguiti diciotto sequestri ai sensi della legge antimafia e quattro confische per un valore di oltre 75 milioni di Euro.