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rassegna stampa calabrese
Provincia: Crotone
Comune: Crotone
Argomento: Economia
Vitivinicoltura, l’Udeur: “La Regione intervenga per il Crotonese”
“Non è possibile lasciare a marcire nei vigneti migliaia di quintali di uva di produzione dei piccoli vignaioli di Cirò Marina, Cirò, Strongoli, Melissa, Crucoli, S. Nicola, Isola Capo Rizzuto, Carfizzi nel silenzio inquietante delle istituzioni e nell’indifferenza di tutti coloro i quali, negli ultimi mesi, con dichiarazioni, commenti critici e convegni bene auguranti hanno volutamente sottovalutato il problema, anzi hanno criticato i nostri allarmi e le nostre molte attività di sensibilizzazione su una problematica che esisteva e che oggi si manifesta in tutta la sua gravità”. Lo afferma Salvatore Lucà (Udeur). “Bisogna far prestissimo, - dice - non bisogna perdere nemmeno un attimo, e la Regione Calabria e il suo neo Assessore Amato, a cui porgiamo i migliori auguri di buon lavoro, deve sollecitare in modo autorevole e determinato tutte le strutture vitivinicole costruite negli anni con fondi regionali ad accogliere e vinificare l’uva ancora invenduta. L’Assessore Amato non può iniziare il suo mandato assessorile consentendo a coloro i quali hanno creato, sulle spalle dei contribuenti, imperi economici in questo settore di disinteressarsi del problema e di far finta di niente, anzi in alcuni casi mortificando i nostri lavoratori. Questa storia di speculazione sulle spalle di coloro i quali producono la materia prima in un settore che dovrebbe essere di eccellenza è la dimostrazione del fallimento di una politica clientelare in questo sistema eno gastronomico in cui, purtroppo , esistono figli e figliastri. Conosco l’attivismo dell’Assessore Amato - aggiunge - e confido sul suo impegno unitamente a quello di Stano Zurlo per scongiurare questa evenienza, anche se comunque sono convinto che la politica agricola portata avanti fino ad oggi va rivista con la sospensione dei contributi diretti alle strutture e con la concessione di finanziamenti ed aiuti direttamente a chi coltiva il prodotto. Probabilmente con una distribuzione equa e solidale degli aiuti di stato e diretta a chi coltiva concretamente il prodotto potremmo far ripartire un percorso virtuoso a favore di tutti e non di pochi”.