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rassegna stampa calabrese
Provincia: Catanzaro
Comune: Lamezia Terme
Argomento: Cronaca
Lamezia Terme: Venerdi´ riprende il processo Giampa´, no allo spostamento in altro tribunale
Riprenderà venerdì prossimo, e in giornata ci sarà la sentenza. Il processo a Pasquale Giampà e Antonio De Vito è all’ultimo atto, e sembra che la Cassazione respingerà la richiesta di spostare il processo altrove avanzata dalla difesa nello scorso giugno. Dovrebbe finire così perché finora i giudici della Suprema corte non hanno inviato alcuna comunicazione al tribunale lametino di sospendere il processo in corso per estorsione. Un atto dovuto, invece, in caso di possibile accoglimento del ricorso.
Il processo vede come vittima Rocco Mangiardi, un commerciante di ricambi per auto che al suo negozio in via del Progresso subì la richiesta del “pizzo”. Lui non ebbe la forza di denunciare, ma gli investigatori lo tennero sotto controllo inserendo microspie nella sua Ford Mondeo e ascoltando le telefonate sul cellulare, dall’azienda e da casa.
Dopo aver sentito discorsi sulle richieste estorsive l’imprenditore fu messo alle strette dagli inquirenti e confessò di essere una vittima del clan.
Venerdì dovrebbe essere presente in udienza anche il pubblico ministero Gerardo Dominijanni, una dei suoi ultimi processi come sostituto procuratore antimafia, essendo quasi scaduti per lui i sette anni di permanenza alla Dda catanzarese dove s’è occupato di ‘ndrangheta lametina.
Il Pm il 31 luglio scorso chiese al tribunale condanne per complessivi 46 anni di carcere: 15 anni ciascuno per i due imputati principali, Giampà indicato dagli investigatori come il boss reggente dell’omonimo clan guidato da Francesco Giampà detto “il Professore”, e De Vito considerato dall’accusa il suo braccio operativo essendo titolare d’una impresa edile con appalti anche fuori Calabria.
I due sono imputati di estorsione con l’aggravante mafiosa.
Sei anni ciascuno sono stati chiesti per Battista Casentino, gregario di De Vito nella sua azienda, l’Ade Costruzioni con sede in località Quadrati, lungo la superstrada dei Due Mari, e per Maria Ilaria Pallaria, l’ex convivente di De Vito e amministratore dell’impresa imputata solo di favoreggiamento. Per un altro imprenditore imputato di furto l’accusa chiese 4 anni, e l’assoluzione per la moglie di quest’ultimo Sandra Torcasio.
Mangiardi, oggi vicepresidente dell’Associazione antiracket lametina, in aula ha indicato chiaramente come suo estortore Pasquale Giampà, seduto al banco degli imputati. A sua difesa venerdì parlerà l’avvocato Tiziana D’Agosto, mentre per l’imputato De Vito farà la sua arringa il decano della camera penale lametina Pino Zofrea.
I legali hanno chiesto la remissione del processo dopo che il giorno della vigilia di Natale dello scorso anno il presidente del collegio giudicante Pino Spadaro è stato al centro d’un fatto inquietante: sarebbe stato organizzato un attentato contro di lui sulla strada di Germaneto forse collegato con la sua attività nel processo in corso. Sul fatto è ancora aperta un’inchiesta alla procura di Salerno.