quiSpot:
rassegna stampa calabrese
Fonte: Giornale di Calabria
Data: 06/10/2009
Autore: Redazione
Giornale di Calabria
Catanzaro: “Why Not”, procedimento al via
Provincia: Catanzaro
Comune: Catanzaro
Argomento: Cronaca
Catanzaro: “Why Not”, procedimento al via

Si è tenuta lunedì 5 ottobre, a Catanzaro, davanti al giudice Abigail Mellace a carico di 98 persone la l’udienza preliminare del procedimento scaturito dall’inchiesta “Why Not” che vede indagate 98 persone per presunte irregolarità nella gestione di fondi pubblici destinati alla Calabria. Nell’inchiesta relativa a presunti illeciti nella gestione di fondi pubblici, avviata dall’allora sostituto procuratore Luigi de Magistris e poi avocata dalla Procura generale di Catanzaro, si ipotizzano complessivamente l’associazione per delinquere, l’abuso d’ufficio, la turbata libertà degli incanti, la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, la frode nelle pubbliche forniture, il peculato, la corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, l’istigazione alla corruzione, l’estorsione, la falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Nell’inchiesta furono coinvolti l’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella, la cui posizione fu archiviata nell’aprile dello scorso anno, e l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, rispetto al quale, per quel che è dato sapere, all’ufficio gip è ancora pendente la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura generale. Sono tre, per il momento, le richieste di costituzione di parte civile nel procedimento. Due sono state avanzate da Caterina Merante, la “superteste” dell’inchiesta nell’interesse proprio e nell’interesse della società Why not, ed una dalla rappresentanza della Tesi spa. Si tratta di tre soggetti non identificati dalla Procura tra le persone offese. L’unico Ente citato come tale, la Regione Calabria, allo stato non è comparsa in aula, anche se tecnicamente ha ancora tempo per costituirsi. Proprio alle parti offese è stata dedicata questa prima udienza, dal momento che i rappresentanti della pubblica accusa - erano presenti i sostituti procuratori generali Eugenio Facciola e Massimo Lia, e il pg facente funzioni Dolcino Favi - hanno chiesto un’integrazione dei soggetti individuati come tali nella richiesta di rinvio a giudizio, sollecitando il giudice ad aggiungere un’ulteriore società ed inoltre alcuni lavoratori. Alla richiesta si sono opposti gli avvocati Francesco Gambardella, Nunzio Raimondi, Enzo Ioppoli e Francesco Scalzi, ma sulla questione il giudice si è riservato di decidere. Scioglierà la propria riserva alla prossima udienza del 27 ottobre, data a cui il procedimento è stato rinviato anche per consentire di sanare i difetti di notifiche nei confronti di cinque imputati. Quel giorno, dunque, avverrà la formale costituzione delle parti e poi si passerà alle questioni preliminari. Ieri non erano presenti all’udienza tutti gli indagati più noti di “Why not”, tra i quali il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, il suo predecessore Giuseppe Chiaravalloti, e Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria. La richiesta di rinvio a giudizio ha riguardato inoltre assessori e funzionari regionali, imprenditori, ed altri nomi della politica calabrese. A dicembre l’inchiesta era culminata in un avviso di conclusione delle indagini per 106 indagati, tra politici, funzionari regionali, e imprenditori. Poi 7 posizioni sono state stralciate e gli atti sono stati inviati alla Procura di Milano per competenza, mentre uno degli indagati è deceduto. Per gli altri 98 è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio, ma la Procura ha anche chiesto contestualmente l’archiviazione per singole ipotesi di reato contestate ad alcuni accusati. I fascicoli dell’inchiesta “Why Not”, insieme con quelli dell’inchiesta “Poseidone”, pure a suo tempo avviata dal pm de Magistris, erano stati al centro del duro conflitto tra le procure di Catanzaro e di Salerno, culminato in una serie di sequestri e di indagini incrociate.