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rassegna stampa calabrese
Provincia: Catanzaro
Comune: Catanzaro
Argomento: Politica
Catanzaro: Regione, verso le primarie
Si è discusso anche di adeguamento dello Statuto e dei cambiamenti da apportare all’attuale legge elettorale nella conferenza dei Capigruppo alla Regione Calabria. In proposito è stata stabilita una precisa tabella di marcia che prevede come ulteriore passaggio significativo la data del 13 luglio allorquando i gruppi politici e i singoli consiglieri potranno studiare le proposte elaborate e presentare eventuali emendamenti. Dal 14 in poi i capigruppo lavoreranno con l’ausilio di esperti costituzionalisti per pervenire ad articolati condivisi che, tra il 20 e il 25 luglio, passeranno al vaglio della Commissione Riforme e poi all’esame dell’Aula per l’approvazione. Un percorso molto lungo che la Conferenza dei Capigruppo ha quindi avviato in questi giorni con l’esame dei testi in materia a firma congiunta del Presidente della Regione, Agazio Loiero e del presidente del Consiglio, Giuseppe Bova, elaborati sulla base delle varie proposte presentate da esponenti di entrambi gli schieramenti e ispirati dagli orientamenti largamente condivisi da tutti i gruppi politici. Un aspetto che ritiene meritevole di sottolineatura Paolo Naccarato, Presidente della Commissione Statuto che ha partecipato ai lavori su delega di Loiero. “Bova e Loiero hanno realizzato oggi con la presentazione dei testi a firma congiunta un fatto di assoluto rilievo istituzionale. Incomprensioni e tensioni che sono emerse anche nella scorsa legislatura fra i due Presidenti accadono spesso anche nelle altre regioni. Oggi in Calabria si è affermato un esempio limpido di straordinaria sintonia fra istituzioni che, sono certo, il Consiglio regionale saprà valorizzare”. Durante i lavori della Conferenza, ai capigruppo è stato distribuito quindi un dossier con i testi elaborati: uno recante “Norme per lo svolgimento di elezioni primarie obbligatorie per la selezione di candidati all’elezione di presidente della Giunta regionale”; un secondo titolato “Modifiche allo Statuto della Regione Calabria”; e un terzo recante ‘Norme per l’elezione del presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale’”. Nel rispetto dell’autonomia di giudizio di ciascun gruppo, è stato rinviato l’esame delle singole proposte. Bova ha sottolineato che della nuova legge elettorale è stata fornita solo una dettagliata relazione esplicativa in quanto l’articolato del testo è stato sottoposto ad un parere degli esperti del Ministero dell’Interno chiamati a valutarne il meccanismo applicativo. I presidenti dei gruppi consiliari hanno avuto un primo scambio di opinioni. Si è discusso così del vincolo di obbligatorietà ipotizzato per le primarie ma anche dei costi relativi al loro svolgimento (“Le innovazioni e l’adeguamento – ha commentato Naccarato- avranno un vincolo invalicabile: l’invarianza della spesa, anzi una qualche riduzione di essa”). Ma si è discusso anche del numero degli assessori esterni (massimo 4 secondo la bozza presentata) e del loro status; degli incarichi in Giunta dei consiglieri eletti e del meccanismo previsto per la loro temporanea sostituzione. Sull’Istituzione delle Primarie, positivo il commento del vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Borrello, che lo ha definito Un passaggio di trasparenza democratica. Borrello il 6 marzo del 2008 aveva depositato una proposta di legge su questo. Composta da 7 articoli, ne disciplinava procedure di indizione, modalità di partecipazione, norme per la presentazione delle candidature, luogo di svolgimento, modalità di voto, spoglio e proclamazione. Già un anno fa sostenevo che i tempi, anche in Calabria, per introdurre le primarie fossero maturi. Oggi che l’idea è all’ordine del giorno del processo di riforma appena avviato prendo atto con soddisfazione che vi è un accordo ampio tra le forze politiche. Si tratta, ribadisce, di uno strumento importante anche perché scongiura il rischio delle ingerenze del livello nazionale, del gioco manovrato delle indiscrezioni giornalistiche, e soprattutto delle infinite ed estenuanti trattative. Ha parlato, quindi, di “impostazione coerente con la forma di governo presidenziale” in quanto sarebbe una contraddizione in termini che all’elezione diretta del Capo dell’Esecutivo non si facesse corrispondere l’istituto delle primarie. Di coerenza ha parlato pure l’Assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi, anche se però in altri termini. Tripodi è, infatti, contrario alle Primarie: E’ giusto ridurre i costi della politica ma bisogna essere coerenti. Non mi pare che l’istituzione delle elezioni Primarie obbligatorie per la selezione di candidati all’elezione di Presidente alla Giunta regionale, così come viene proposta, rappresenti una riduzione dei costi, anzi mi pare che tale iniziativa creerà necessariamente un aumento delle spese e, quindi, contraddice di fatto l’intento dichiarato di volerle ridurre. Inoltre, ribadisco che la mia contrarietà alle primarie obbligatorie nasce non solo da questioni legate alla spesa, ma anche e soprattutto da ragioni politiche poiché ritengo che i nodi politici non si risolvano ricorrendo a strumenti normativi come questo che, peraltro, è di dubbia costituzionalità. Per quanto riguarda, infine, la legge elettorale considero opportuno sollecitare la necessità di ridurre lo sbarramento del 4%, introducendo nella legge elettorale regionale meccanismi analoghi a quelli già in vigore per i Comuni e le Province laddove insieme al principio di governabilità viene garantito il diritto alla rappresentanza plurale anche per le forze minori. Critico anche il capogruppo di Italia dei Valori, Maurizio Feraudo: Noi siamo per le primarie, ma non introdotte e rese obbligatorie da una legge regionale. Questo è un punto per noi fondamentale. Nel merito delle proposte ci sarà modo di intervenire dopo una più attenta valutazione dei testi. Tuttavia a me pare che, considerato il quadro economico e delle difficoltà sociali della Calabria, le primarie per la scelta del candidato a Presidente non siano assolutamente una priorità. Visto che il costo per lo svolgimento delle primarie è a carico non dei partiti ma della Regione non vorrei – ha concluso Feraudo-, che le primarie cosi concepite suonassero come un’ulteriore tassa a carico dei contribuenti o che diventassero uno strumento ad uso e consumo per gli addetti ai lavori.