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rassegna stampa calabrese
Provincia: Reggio Calabria
Comune: Reggio Calabria
Argomento: Cultura
Reggio Calabria: Taccuino segreto
“Taccuino segreto”, Città del Sole edizioni, è il racconto del novecento italiano e calabrese a cura di Antonio La Tella.
Giornalista professionista che collabora in tempi diversi a quotidiani: Giornale di Sicilia, La Voce di Calabria, Gazzetta del Sud, Il Messaggero, e periodici: L'Airone, Calabria.
Doveva svolgersi la presentazione di questo volume con illustri relatori tra cui il magistrato Giuseppe Tuccio, il pro-rettore della “Dante Alighieri” Pasquino Crupi, i giornalisti Tonio Licordari e Carlo Parisi con la presenza di autore ed editore. Ma una volta presa la parola il magistrato Tuccio, annoiando la platea già poco numerosa, ha raccontato tutto il contenuto del libro, levando il gusto a chi desiderava leggere personalmente il volume su mezzo secolo di storia.
Più che esaustivo, Tuccio non ha lasciato spazio agli altri relatori, che spiazzati, non avevano più argomentazioni e si sono limitati a complimentarsi con l’autore.
Antonio La Tella ripercorre sul filo dei ricordi un secolo di storia, visto dalla punta dello stivale. Un racconto che si snoda tra fatti e memorie raccolte nella sua lunga carriera di cronista iniziata negli anni della guerra, nel 1943, quando divenne l'addetto stampa del comando alleato a Reggio Calabria. La Tella dà il suo significativo contributo per ricostruire questo passaggio storico di Reggio e del Sud Italia, dimenticato forse con troppa facilità. La narrazione, come fosse un quaderno di appunti - da qui il titolo - compie diversi sbalzi temporali, viaggiando avanti e indietro nel tempo; dalla ricostruzione di Reggio dopo il terremoto del 1908, alla rivolta della città per ottenere il capoluogo di regione, agli anni del disfacimento politico-sociale, fino ad arrivare all'omicidio Ligato. «C’è tutto il libro nel racconto di Tuccio – ha esordito Tonio Licordari – incluse le mie riflessioni su Nesci. Non mi resta che sottolineare l’uso del linguaggio da scrittore anziché da giornalista, scelta che rende ancora di più, proporrei che il libro venisse letto nelle scuole, i giovani devono conoscere lo spaccato della vita della nostra città coi suoi personaggi».
«Taccuino segreto non è un libro ma il libro – ha aggiunto Carlo Parisi – linguaggio semplice per conoscere la memoria storica di questa città».
Totò, come lo chiamano i suoi cari amici, ha scritto senza alcun sostegno di bibliografie. «Non vi sono citazioni. – ha sottolineato Pasquino Crupi – Chi eccede nelle citazioni non ha un suo pensiero affermava Gramsci. Totò possiede i fatti, li attraversa, li penetra con totale autonomia di pensiero». Taccuino segreto è un mirabile affresco di quello che è stata ed è oggi la nostra città, nei suoi diversi e complessi intrecci con l'Italia e con la Storia.