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rassegna stampa calabrese
Provincia: Reggio Calabria
Comune: Reggio Calabria
Argomento: Cronaca
Reggio Calabria: E per tetto un cielo di stelle
E per tetto un cielo di stelle Forse non tutti sanno che, proprio in riva allo Stretto, esiste uno dei più bei planetari d’Europa, un posto al sole da cui osservare e scoprire i segreti dell’universo. E’ il planetario Pitagora. Si trova qui, a Reggio Calabria, in via Salita Zerbi. E’ un pò nascosto, adagiato su una collinetta, all’interno del parco Mirella Carbone, lontano dalla confusione e dal traffico del centro. Un piccolo gioiello, di grande valore e interesse, tanto da poter essere inserito nelle guide turistiche, tra le mete consigliate per chi visita la Calabria. Dovrebbe infatti essere una tappa obbligatoria e particolarmente gradita per i turisti, ma anche una “sana abitudine” per i reggini. Per i romantici che adorano perdersi nella poesia di un cielo stellato, per gli appassionati di astronomia che possono approfondire le loro conoscenze, per tutti quelli che sono semplicemente curiosi e hanno voglia di vivere un’esperienza molto particolare. Il planetario è uno strumento ottico-meccanico che permette di riprodurre la volta celeste, proiettando l’immagine delle stelle e dei corpi celesti su uno schermo emisferico, mediante un complesso sistema di lenti. All’interno del Pitagora, stando comodamente seduti, con lo sguardo rivolto all’insù, è possibile assistere ad uno spettacolo davvero straordinario. Al buio, senza le luci artificiali della città, senza l’inquinamento atmosferico che spesso offusca il cielo, si può essere partecipi di quasi tutti i fenomeni astronomici, osservabili sia di giorno che di notte e a tutte le latitudini. Si va quindi dal moto dei pianeti all’esplosione di una supernova, dalla nascita delle stelle alle eclissi di sole e luna, dalle costellazioni zodiacali fino all’osservazione del cielo da una stazione spaziale o dalla luna. Il tutto ricostruibile nelle più diverse epoche storiche, nel passato come nel futuro. Il planetario reggino, interamente costruito in acciaio inox e alluminio, ha una capienza di 70 posti a sedere. E’ secondo in Europa solo a quello di Parigi, per le dimensioni e la bellezza del geode esterno. La struttura è di proprietà della Provincia, che ha firmato il protocollo d’intesa con la Sezione Calabria della Società Astronomica Italiana (SAIt), che si occupa della gestione e direzione scientifica. Le figura coinvolte sono varie. Sia va dall’etnoastronomo Giuseppe Ciancia alla responsabile del planetario Angela Misiano, docente di matematica e fisica del Liceo Scientifico L. da Vinci. E ancora i fisici Angelo Meduri, Giovanni Polimeni e Dario Stellitano.
Quando è nato il Planetario?
«Nel 1987 nasce a Reggio Calabria il gruppo Astrofili M31, con sede al dopolavoro ferroviario- racconta Giovanni Polimeni - dopo circa sei anni di attività nell’ambito della ricerca”amatoriale”, ci siamo proposti di divulgare la scienza astronomica al grande pubblico. Nasce così la SAIt Sezione Calabria. Nel marzo 2004 il planetario viene inaugurato.»
Chi frequenta maggiormente questa struttura?
Principalmente le scuole che provengono da tutte le province della Calabria e dalla Sicilia. Con loro teniamo due lezioni di astronomia di base. Una riguardante il moto della sfera celeste e del sole, l’altra i sistemi di riferimento astronomici. I lunedì sono riservati ai bambini delle scuole elementari, venerdi e sabato alle quinte classi superiori con un programma specifico di Geografia generale, Astronomia e Astrofisica.
E gli adulti?
Con gli adulti lavoriamo di meno, forse perché la struttura non è molto conosciuta, o forse dipende dalla mentalità. Magari si è più interessati al calcio o allo sport in generale piuttosto che ad accrescere