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rassegna stampa calabrese
Provincia: Catanzaro
Comune: Catanzaro
Argomento: Politica
Catanzaro: Prevale la soluzione politica
Due gli eventi cruciali della giornata politica di ieri. In mattinata il vertice tra i partiti del centrosinistra e il sindaco Rosario Olivo, nel pomeriggio l'assemblea organizzativa del Pdm.
Dal vertice, allargato stavolta a rappresentanti dei partiti elettoralmente minori (Giovanni Merante e Giulia Menniti oltre alla triade Amato-Amendola-Mancuso), è emerso l'orientamento verso una "soluzione politica" della composizione della giunta, che includa cioè solo uomini designati dai partiti, e comunque limiti la possibilità del sindaco di portare in giunta persone di sua stretta fiducia, potendo il primo cittadino eventualmente attivare per queste ultime strumenti di diversa collaborazione, magari burocratica (direttori generali o consulenti) senza intaccare però la composizione dell'esecutivo, che dovrebbe rimanere espressione dei soli partiti (piccoli e grandi) che sostengono la maggioranza. Niente "tecnici" insomma. Alla fine è stato dato mandato ad Olivo di fare una sintesi tenendo conto delle nuove esigenze emerse. Per fare spazio a formazioni che insistono ad avere un loro assessore (Catanzaro nel Cuore) si è anche ventilata l'ipotesi di aumentare fino a tredici (purché porti bene!) il numero degli assessori (5 al Pdm, tre alla Margherita, due ai Ds, uno al Prc, uno ai socialisti, uno a CnC) magari diminuendo il compenso dei singoli per non dover alterare il budget complessivo. L'idea è quella di valorizzare al massimo i partiti, chiamando al governo della città uomini che siano espressione della politica, interni o esterni rispetto al consiglio comunale. Non vi sarebbe però la convinta adesione dei Ds per via dei rapporti di forza con la Margherita (due contro tre) nonostante l'analogo peso elettorale. Mugugni anche per la scelta di affidare a Mario Tassone la presidenza del consiglio, ovvero una poltrona sottratta al centrosinistra - viene obiettato - nel segno del trasversalismo. Malumori diessini anche per le indicazioni degli assessori che circolano in altri partiti e che non risponderebbero alla logica di una giunta di altro profilo. Tutti elementi che hanno indotto a rinviare la riunione interpartitica che dovrebbe decidere la "soluzione finale". Quanto alle alterne vicende delle quote rosa, in questo clima quanto mai fluido e ondivago tornano ad accendersi le speranze per Giusy Mardente (Pdm) ed Elena Bova (Dl), sempre se saranno proposte dai rispettivi partiti. Sempre salda l'indicazione per l'avv. Antonio Tassoni vicesindaco. Nella rosa del Pdm restano Lodari, Costa e Curcio, ma anche Elia e Nisticò.
Gremita oltre misura, ieri sera, la sala convegni delle Fornaci per l'assemblea del Pdm che avvia il tesseramento e guarda al Partito democratico di Prodi. Alla presenza di molti sindaci della provincia sono intervenuti al dibattito il consigliere Piero Amato, che ha aperto i lavori e, tra gli altri, il sottosegretario regionale Vincenzo Falcone, Mario Muzzì, Tonino Sorrentino, Vito Mellace. Un'assemblea molto partecipata e attraversata da un entusiasmo palpabile. Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, con una lettera al coordinatore provinciale Piero Amato, ha inviato da Roma gli auguri di buon lavoro. A suo avviso la fase organizzativa del partito «che già ha riscosso grandi consensi nella nostra Calabria, è un passaggio politicamente significativo che va nella costruzione del grande Partito Democratico a cui pure si sta lavorando. Bisogna, in questa prospettiva – aggiunge il presidente – valorizzare il patrimonio di idee e di uomini che si è già raccolto attorno al nostro progetto, per offrirlo, in futuro, al nuovo soggetto politico nazionale che dovrà sostenere il presidente Prodi e la politica unitaria del centrosinistra.